
Quando si parla di aggressività, le prime statistiche che balzano alla mente sono Aggression Percentage (Agg%) e Aggression Factor (AF). Pur essendo queste le principali, moltre altre possono aiutare a definire il proprio avversario in tal senso. Ecco una lista.
Agg% e AF
Come già preannunciato si tratta delle statistiche principali quando si parla di aggressione, ma vale comunque la pena di spiegarne il funzionamento.
Questi valori vengono calcolati attraverso una formula matematica, più precisamente:
AF: (Bet + Raise) / Call
Agg%: (Bet + Raise) / (Bet + Raise + Call + Check) * 100%
L’Aggression Factor è un valore che va da 0 a infinito e non tiene in considerazione un check come azione passiva. L’Aggression Percentage è invece un valore che può andare da 0 a 100% e considera ogni check come azione passiva.
Went To Showdown (WTSD)
Questa statistica indica quanto spesso un certo giocatore arriva allo showdown e pertanto viene spesso utilizzata quando si decide se effettuare un bluff marginale o meno.
In realtà, per arrivare poco spesso allo showdown è sufficiente che solo uno dei due giocatori nella mano faccia fold. Per questo motivo i giocatori più aggressivi hanno tutti WTSD molto basso, mentre i giocatori passivi arrivano più di frequente allo showdown e hanno di solito questo valore piuttosto alto.
W$SD
Questo valore indica quanto spesso un giocatore vince quando arriva allo showdown.
Si tratta di una statistica spesso abbinata al WTSD per valutare la profittabilità di un bluff, ma anche in questo caso può offrire qualche indicazione sull’aggressività.
Un avversario potrebbe vincere più spesso allo showdown non solo perchè chiama in modo tight, ma anche perchè non thin value betta abbastanza e fa check con un certo numero di mani che potrebbe invece puntare.
Un giocatore che invece ha la tendenza a bluffare o thin value bettare troppo vincerà meno spesso allo showdown e pertanto il suo valore di W$SD sarà inferiore alla media.
W$WSF
Si tratta di una statistica meno utilizzata delle precedenti ma non per questo meno importante.
Misura quanto spesso un giocatore, una volta visto il flop, vince il piatto. In altri termini può indicare quanto un certo avversario sarà propenso a lottare per il piatto.
Un valore di W$WSF alto (in genere sopra il 48) è di solito un buon indicatore di aggressività, mentre valori bassi (inferiori al 45) sono tipici dei giocatori più arrendevoli.
Attenzione al VPIP
Ogni volta che si cerca di stabilire il grado di aggressività di un avversario è molto importante correlarlo al suo VPIP.
Un giocatore molto chiuso (quindi con VPIP basso) centrerà più spesso una mano forte postflop rispetto ad un giocatore più loose, pertanto potrà permettersi di puntare più spesso senza per questo bluffare troppo. Al contrario, un giocatore largo preflop non può fare altro che bluffare tanto se vuole mantenere un’aggressività importante nel postflop.
Se una o più di queste statistiche indicano un avversario aggressivo, è importante assicurarsi che questo non sia dovuto ad un range preflop troppo tight. Un giocatore di questo tipo effettuerà pochi bluff a prescindere dall’aggressività segnata dalle statistiche.
Si può quindi dire che non esiste un modo rapido e univoco di misurare l’aggressività di un giocatore. Questa deve essere dedotta attraverso diverse statistiche e sempre contestualizzata con l’ampiezza del suo range preflop. Solo così si possono evitare errori potenzialmente fatali.