
Quando si gioca fuori posizione le proprie scelte sono sempre più complesse, specie quando si ha una mano a progetto e non si vuole venire estromessi dal piatto. Vediamo quali ragionamenti compiere in queste situazioni.
Purtroppo non esiste un modo univoco di gestire queste mani quando si è fuori posizione, ma è necessario valutare di volta in volta l’azione migliore basandosi su diversi fattori.
L’equity del proprio progetto
Non tutti i progetti sono uguali. Quando si valutano le proprie opzioni, l’equity che si ha a disposizione è uno dei fattori più importanti da considerare.
Esistono progetti così forti da essere persino la mano favorita, come progetto a colore + overcards rispetto ad una top pair. Altri hanno un’equity molto limitata come ad esempio gli incastri, che al flop si limitano ad un misero 16%.
Se il proprio progetto ha tanta equity vi sono due conseguenze:
- si vincerà più spesso la mano anche senza dover sfruttare la propria fold equity
- mettersi nella situazione di dover fare fold non è l’ideale.
Per questi motivi, i progetti più solidi possono alle volte essere giocati in modo passivo, effettuando un check/call nelle situazioni ideali e contro gli avversari giusti.
Un progetto debole necessita invece di fold equity per risultare profittevole e dovrebbe quindi essere giocato più spesso in modo aggressivo, con una puntata o un check/raise.
Inoltre, se il proprio avversario dovesse reagire in modo eccessivo all’aggressione (ad esempio andando all-in su una puntata o su un check/raise) non è un problema fare fold con un progetto debole, mentre lo sarebbe sacrificare l’equity di uno più forte.
Valutare il proprio avversario
In generale e non solo con un progetto, il proprio avversario ha grande importanza quando si prende una decisione fuori posizione.
I giocatori passivi effettuano molti check in posizione, cercando di arrivare allo showdown nel modo più economico possibile, mentre quelli aggressivi cercheranno di sfruttare il vantaggio posizionale e attaccheranno spesso.
Pianificare un check/call o un check/raise quando il proprio avversario non punterà quasi mai è un errore da evitare.
Se il proprio avversario è invece un giocatore aggressivo, fare check/call con i progetti solidi e check/raise con quelli più deboli può essere un modo di sfruttare le sue tendenze. In questo modo si evita anche di subire un raise o check/raise che lo metterebbe in una posizione di vantaggio.
Bilanciare le proprie linee
In linea di massima quando si gioca contro un giocatore competente è importante avere nel proprio range qualche progetto per ogni linea possibile.
Per questo motivo è importante lavorare sui propri range, in modo da avere qualche draw quando si punta, quando si fa check/call e quando si fa check/raise.
I progetti più forti, come flush draw nuts con overcards, si prestano molto bene ad occasionali check/callin quanto i propri outs garantiscono in genere molte implied odds.
Quando si ha un progetto molto debole una semplice bet con l’intenzione di fare fold su un controrilancio è di solito la linea migliore, mentre ogni tanto si possono check/raisare i progetti medi come i flush draw peggiori.
Non è troppo importante quale tipo di draw si decide di inserire in un particolare tipo di range, quello che conta è riuscire ad essere imprevedibili e mai facili da leggere.
Le mani a progetto rappresentano un’ottima opportunità per mischiare le carte in tavola ed essere aggressivi in molte circostanze. L’importante è non risultare mai troppo ovvi ed adattarsi sempre ad eventuali leaks del proprio avversario.