
Tra le minacce al bankroll, il tilt è forse la più grande. Questo può presentarsi in diverse forme e per questo motivo a volte non viene riconosciuto in tempo. Ecco una breve guida alle tipologie più frequenti di tilt.
Una premessa: cosa è il tilt?
Spesso si commette l’errore di pensare che il tilt si manifesti soltanto in giocate iper-aggressive e call terribili, ma come vedremo si tratta soltanto del tipo più palese di tilt.
In realtà si può dire di essere sotto l’effetto del tilt ogniqualvolta si effettua una giocata diversa da quella che si userebbe in uno stato mentale ottimale. Non si tratta solo di bet o raise ma anche di call e fold.
Si potrebbero quindi dividere i vari tipi di tilt in 4 categorie principali:
- tilt aggressivo
- tilt passivo
- tilt tight
- tilt loose
Il tilt aggressivo
Quando si parla di tilt, questo è il primo che balza in mente.
I giocatori sotto l’effetto del tilt aggressivo si riconoscono immediatamente sebbene la loro permanenza al tavolo sia di solito limitata.
Chi è vittima di questo tipo di tilt non perde occasione per controrilanciare preflop e anche nel postflop continua a puntare senza troppo criterio. Le conseguenze nel breve periodo sono molto pesanti e nel caso in cui ci si trovi in questa situazione è essenziale alzarsi dal tavolo per evitare il peggio.
Questo tilt si scatena di solito in caso di nervosismo, non necessariamente legato al gioco.
Il tilt passivo
A differenza del tilt aggressivo, quello passivo è più subdolo e difficile da riconoscere.
Un giocatore che ne è vittima perde continuamente opportunità di profitto, preferendo linee passive come il check o il call quando una puntata o un controrilancio sarebbero la scelta +EV.
Questo tipo di tilt ha un costo piuttosto limitato sul breve periodo, ma proprio per questo motivo si tende ad ignorarlo. Se trascurato, può tuttavia risultare costoso tanto quanto il tilt aggressivo su lunghi archi di tempo e non andrebbe mai sottovalutato.
Il tilt passivo si presenta spesso in seguito ad una bad run, quando ci si sente piuttosto abbattuti e sembra che niente funzioni. Riconoscerlo ed essere il più oggettivi possibile è il primo passo per sconfiggerlo.
Il tilt tight
Come il tilt passivo, anche quello tight viene spesso sottovalutato.
È un tilt con impatto piuttosto marginale sul proprio win rate, ma come il precedente può fare la differenza sul lungo periodo. Chi ne è afflitto finisce con il fare fold troppo spesso, mancando così tante piccole opportunità di profitto.
Si manifesta sia nel preflop che nel postflop ed è tipico di chi ha un atteggiamento piuttosto pessimista.
Il tilt loose
Si tratta di un tipo di tilt piuttosto costoso, sebbene non raggiunga i livelli del tilt aggressivo.
Un giocatore in preda ad un tilt loose cercherà di entrare in più mani possibili e anche postflop si rivelerà decisamente “curioso”. Questa cattiva abitudine si rivela dannosa piuttosto in fretta, pertanto si tratta di un tilt molto semplice da riconoscere.
Colpisce spesso i giocatori più ottimisti, che sperano di recuperare le perdite entrando in azione il più spesso possibile. Come per il tilt aggressivo la soluzione migliore è quella di alzarsi dal tavolo e ricominciare solo dopo una pausa, in modo da limitare i danni.
Il primo passo per sconfiggere il tilt è individuarlo, per questo motivo è importante riconoscerne tutte le sfumature. Alcuni tipi di tilt possono sembrare meno gravi di altri, ma in ottica di lungo periodo anche questo deve essere risolto.