ISOLATION: UN MODO SEMPLICE PER INCREMENTARE IL WINRATE

Ogni giocatore professionista sa che il modo migliore per vincere a poker è sfidare avversari su cui si ha un vantaggio. Su questo si basa il concetto di isolation: giocare più piatti possibili contro quei giocatori che hanno sostanziali lacune strategiche. Ma come funziona?

L’isolation è un rilancio nel preflop, generalmente adoperato su uno o più limp, talvolta su un rilancio precedente. I motivi più frequenti per adottare questa strategia sono:
- forzare il fold degli avversari, assegnandogli un range weak di limp
- giocare il piatto contro un solo avversario
- possedere una mano che gioca meglio il postflop in heads up rispetto al multiway pot
- avere edge sostanziale postflop sull’avversario isolato anche in caso di call.

Il Bersaglio Ideale

Innanzitutto bisogna trovare un bersaglio. Il giocatore tipico con il quale vorremmo giocare molti piatti è un giocatore inesperto, in genere molto passivo e quindi con una scarsa propensione a giocare aggressivamente mani marginali. Che sia una vera e propria calling station o che sia il classico giocatore loose preflop ma tight nelle decisioni postflop non ha importanza, entrambi hanno grossi leaks semplici da inquadrare. Dovrebbero, pertanto,  essere isolati il più possibile. Nonostante esistano alcune rare eccezioni, l’ideale è sempre isolare un giocatore sul quale abbiamo posizione.
Isolare un limper

Il metodo più utilizzato per isolare un giocatore debole è quello di fare un rilancio più grande del normale in seguito al suo limp. La size potrebbe essere di 3,5 o 4 volte maggiore del limp. In caso di call di più di un giocatore (overlimp), si può aggiungere un blind per limp alla size del rilancio. In questo modo gli altri regulars verranno in un certo senso estromessi dalla mano e indotti a selezionare il loro range preflop, mentre il bersaglio, che ha già mostrato il suo interesse per la mano, si ritroverà spesso a chiamare.
Isolare uno shortstack
E’ una strategia più frequente nei tornei, ma talvolta viene applicata anche nel cash-game.
Accade quando un giocatore corto al tavolo decide di andare in all-in per pochi bb.
Un giocatore che sia in possesso di una ottima starting hand (ad esempio 77+, KQs+, A9s+) ha senz’altro la possibilità di fare call, ma darebbe pot odds vantaggiose anche ai blinds per chiamare. In questo caso sarebbe preferibile rilanciare ulteriormente con una size che dipende dall’obiettivo finale, per vedere lo show down in una situazione di evidente vantaggio contro il range del giocatore corto piuttosto che giocare un postflop in multiway.
Isolare con una 3bet

Contro quei giocatori troppo loose, che preferiscono comunque entrare nel piatto con un rilancio piuttosto che con un limp, l’ideale è effettuare un controrilancio preflop quando si è in posizione su di loro. Questi giocatori tendono infatti a chiamare i controrilanci con mani deboli con cui decidono di aprire preflop, anche quando hanno lo svantaggio di essere fuori posizione.
Con che mani isolare?
Si è visto come l’obiettivo dell’isolation sia quello di giocare testa a testa contro giocatori che hanno grosse lacune pre e postflop; e allora si può applicare questa strategia con un range più vasto del normale. Tuttavia, dovrà essere un range flessibile a seconda del tipo di giocatore che si decide di isolare. E’ una calling station o un giocatore che oppone poca resistenza dopo il flop giocando in hit or fold?

Contro quei giocatori che non mollano un piatto ogni volta che hanno un pezzo del board, sarebbe preferibile scegliere quelle mani che si traducono postflop in una buona top pair che possa battere molte combinazioni allo showdown, come ad esempio le “broadway”. Isolare un giocatore di questo tipo con i suited connectors, potrebbe diventare controproducente in quanto sono mani che necessitano di una certa fold equity per essere sfruttate al meglio e perché potrebbero essere dominate dal range di call del limper.
Al contrario, contro quei giocatori loose che tuttavia giocano chiusi postflop non ha troppa importanza il tipo di mani che si sceglie di usare per l’isolation, in quanto sarà più raro arrivare allo show down e poiché l’obiettivo primario sarà “giocare l’avversario”.
Soprattutto a partire dagli small stakes, dove i giocatori inesperti iniziano ad essere la minoranza al tavolo, un corretto utilizzo dell’isolation è in grado di fare la differenza tra un vincitore marginale e uno in grado di distruggere il livello.

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