ERRORI DI UN POKERISTA IN FASE DI LEVEL UP

Un pokerista decide di fare level up quando ritiene di aver battuto il limite a cui si sta giocando e quando il suo bankroll cresce in modo tale da poter permettere tale passaggio. Tuttavia, non è infrequente commettere gravi errori in questa fase. Come riconoscerli e combatterli?
 
Il level up è, nel gergo pokeristico, l'avanzamento del limite di gioco.

Ogni giocatore ha i suoi tempi e le sue modalità psicologiche e tecniche per affrontare il nuovo livello, ma le principali problematiche che si affronteranno accomunano molto più di quanto si possa immaginare a prescindere dall'impatto soggettivo.

Ecco una serie di 5 errori madornali in cui un pokerista in fase di level up potrebbe incappare e la relativa soluzione!


1. Bankroll management:
è la gestione del capitale che si è deciso di dedicare al poker. Deve essere fatta in maniera accurata nel tempo senza tralasciare nessun dettaglio, poiché l'errore reiterato comporterebbe un azzeramento inevitabile del saldo in cassa.
I fattori determinanti da considerare per gestire al meglio il proprio capitale sono:

a)livello e limite di gioco
b)esperienza col field del nuovo limite
c)capacità di gestire gli swing

a) Qualsiasi  giocatore di poker deve sedersi al tavolo consapevole che può perdere in qualsiasi momento lo stack che ha davanti. La somma portata al tavolo da gioco deve essere una cifra che non provoca nessun effetto devastante sul bankroll nel momento in cui la si perde in una qualsiasi mano. Ad esempio, giocare un livello con meno di 30 stacks nel bankroll non ci mette al riparo da un possibile rischio di rovina. Un approccio costituito da 30 o 40 stacks per i micro e 100 stack + per i medi/alti livelli può essere un buon inizio.

b) L'esperienza che si ha nel field incide tantissimo sulla gestione del bankroll. Pensare di fare level up in un limite con un field più difficile del precedente deve essere fattore di riflessione sulla gestione dei tavoli. Si può ridurre il multitabling per prendere confidenze con i nuovi rivali e poi tornare ai propri ritmi dopo una congrua osservazione.

c) Il mindset è un fattore determinante nel poker. Ha diverse incidenze su gioco e gestione, ma in questa sede i riflettori sono puntati sulla gestione delle perdite (swing negativi). Giocare nei periodi sfortunati senza aver un buon mindset è deleterio per il gioco, tanto più perchè il livello è nuovo e la perdità è più influente in termini economici.
Mindset e bankroll sono concetti di sfere differenti, ma c'è un filo sottile che li unisce. Più il mindset è debole, più si dovrebbe possedere un bankroll ampio e viceversa.

Tutto ciò deve essere seguito da un buona preparazione che deve migliorare man mano che si gioca e portare ad esprimere sempre in nostro A game, senza farsi condizionare psicologicamente dalle perdite e senza cadere nella trappola letale del tilt.

2. Tilt che favorisce la passività: è l'atteggiamento di chi assume un gioco da attendista per paura di perdere altro denaro dopo aver subito delle brutte perdite in alcune mani sfortunate. La paura nel poker è un fattore che non dovrebbe esistere durante le nostre sessioni.
La scelta del limite è stata (si spera) ponderata tenendo in grandissima considerazione il bankroll. Una giusta scelta non provoca nessun danno irreparabile. Uno strumento che può aiutare tantissimo nei periodi di downswing è lo stop-loss, che prevede di interrompere la sessione di gioco dopo aver perso un numero di stack stabiliti in precedenza.

3. Tilt che forza un level up, per recuperare le perdite subite durante la sessione di gioco. Questo tipo di tilt è molto comune anche tra i giocatori regolari ed è quello più pericoloso. Aumentare la posta in gioco solo per il semplice gusto di provare a recuperare le perdite è un vero e proprio gioco d'azzardo. Nel momento della perdita si può perdere lucidità e logicità nelle scelte. Si potrebbe scrivere un elenco di situazioni che forzeranno una pausa dal gioco prima di cominciare a giocare, in modo da avere sempre uno schema da seguire rigorosamente quando le condizioni in gioco cambieranno.

4. Multitabling spinto: un nuovo livello necessita di un certo grado di ambientazione e confidenza. Chi gioca un numero elevato di tavoli rischia di avere una pressione maggiore. Chi addirittura aumenta il numero di tavoli per ridurre la varianza mentre sta già perdendo e ha uno stato mentale offuscato dalle emozioni rischia ancor di più.
Di conseguenza, prima di raggiungere lo stesso numero di tavoli del limite precedente, sarebbe bene aumentarli pian piano così da permettere una maggiore attenzione, studio e analisi del field in mododa commettere sempre meno errori.

5. Level up doppi o addirittura tripli sentendosi capaci di battere tali livelli senza averli mai giocati.
Una corretta scalata dei limiti prevede di battere i livelli uno alla volta e salire man mano da un determinato limite a quello successivo senza voler affrettare i tempi.

Il level up è una fase delicata nella carriera di un giocatore. E' un momento in cui dovrebbero coesistere tecnica, gestione, mindset e fiducia.
Non è sempre così semplice trovare un mix così potente di fattori positivi nello stesso momento del proprio percorso. Pertanto, la scalata ai livelli è un processo di esperimenti soggettivi e osservazione su un campione di risultati. I level up aggressivi, dovuti a vincite grosse in un lasso di tempo ristretto o a colpi vincenti in grossi tornei, possono essere un risparmio di tempo che non ripagherà sufficientemente in futuro. O che non ripagherà affatto.

 

 

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