LA DIFESA ALLA CBET SU FLOP PAREGGIATO

I board pareggiati (o “paired”) non sono così comuni e per questo motivo molti giocatori non hanno esperienza su come gestirli. Ecco qualche consiglio riguardo la difesa alla cbet su queste particolari textures.

 

Cosa aspettarsi
I board pareggiati vengono considerati come quelli “dry” per eccellenza, in quanto risulta difficile centrare la maggior parte di essi.

La maggior parte dei regulars ne è ben consapevole e per questo motivo le continuation bets sono molto frequenti su board di questo tipo.

Ne consegue che quando si affronta una cbet su un board paired è lecito aspettarsi dalla maggior parte dei giocatori un range di cbet largo ed in media piuttosto debole, spesso sbilanciato verso il bluff.

Quando si costruisce la propria strategia di difesa, questo è forse il fattore più importante da considerare.

Distinguere i vari tipi di flop pareggiati
Non tutti i board paired sono uguali. Anzi, le dinamiche standard possono variare parecchio da una tipologia di flop pareggiato all’altra.

Un board di tipo 9sTs9d, pur presentado una coppia di 9, è piuttosto connesso e sarà semplice legarvi con un gran numero di mani giocabili. Non si può ad esempio dire lo stesso del flop 3h3dTs.

Anche il valore assoluto delle carte che compongono il board influisce su diversi aspetti della mano: l’equity media dei giocatori coinvolti sarà di solito più alta su flop 2h2d6s piuttosto che su 8d8sKc.
Questo a causa delle overcards, che su un board pareggiato finiranno a volte per neutralizzare una coppia bassa. Avere una coppia di 5 sul secondo dei due board precedenti si rivelerebbe del tutto inutile se tra turn o river cascasse un altro K (o due carte uguali superiori al 5).

I modi migliori per difendersi su un flop pareggiato
Una difesa di successo su questi particolari board richiede un buon utilizzo di due strumenti: il floating e il raise in bluff. È proprio in questo modo che si può infatti punire l’abuso della cbet, così comune in queste situazioni.

Il raise in bluff è senza dubbio il metodo più diretto per exploitare una frequenza di cbet sbilanciata. L’obbiettivo è infatti quello di fare foldare subito i propri avversari, senza doversi preoccupare troppo dell’action sulle strade successive.

Qualche problema potrebbe tuttavia insorgere quando si ha a che fare con un avversario capace. Se infatti si avesse sul serio un punto molto forte, sarebbe logico fare slowplay la maggior parte delle volte su un board di questo tipo. Il contro-rilancio potrebbe quindi essere visto con sospetto da parte di un giocatore abile nella lettura dei range che potrebbe così cercare di controbattere.

Su questi board, il modo migliore di contrastare un avversario forte è invece il floating. Limitarsi al call è ciò che si farebbe la maggior parte delle volte con una mano premium e per questo motivo la linea risulta più credibile.

Dopo avere fatto call al flop, il proprio scopo sarà di solito quello di puntare in caso di check del proprio avversario sul turn o di controrilanciare se a questo punto la linea risultasse coerente con una mano molto forte.

Attenzione alla posizione
Anche il vantaggio (o lo svantaggio) posizionale influisce su queste dinamiche. Essere in posizione garantisce infatti maggiori informazioni e libertà d’azione.

Per fare un esempio, il floating risulta una soluzione molto efficace quando si gioca in posizione ma non è sempre così OOP. Questo è vero in modo particolare contro i giocatori più aggressivi: ci si possono aspettare molte puntate al turn da parte loro e sarà più difficile vincere il piatto uncontested.

In una situazione di questo tipo può essere il caso di rivalutare l’opzione del raise alla cbet, ma in generale non ci sono problemi a fare fold più di frequente se si parte in situazione di svantaggio.

Si può quindi notare come questi flop, all’apparenza molto semplici, nascondano diverse sfumature e richiedano un buon piano. Siccome si tratta di board piuttosto trascurati quando si tratta di studio, sapere come affrontarli garantisce una marcia in più contro la maggior parte degli avversari.

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