VALUTARE IN MODO CORRETTO UNO SQUEEZE

Quando aumenta il numero di giocatori coinvolti in un piatto, aumentano anche le variabili in gioco. Ecco tutte le considerazioni da effettuare prima di uno squeeze preflop.

 

Cosa si intende per squeeze
Uno squeeze altro non è che una 3bet effettuata su due o più giocatori, tra i quali chi ha aperto l’azione viene chiamato “original raiser” e chi si è limitato al call “coldcaller”.

Vi possono anche essere 2 o più coldcallers, tuttavia in questo articolo verrà preso in considerazione soltanto lo spot classico in cui vi sono solo un original raiser e un coldcaller.

L’importanza dei giocatori coinvolti nel piatto
Il primo fattore da considerare quando si decide se effettuare o meno uno squeeze riguarda i giocatori coinvolti nel piatto.

Non sono importanti solo le loro tendenze ma anche il loro ordine: la reazione del coldcaller allo squeeze potrebbe infatti essere influenzata in gran parte da quella dell’original raiser.

Va comunque tenuto a mente che le chance di successo di uno squeeze sono di solito più basse rispetto a quelle di una 3bet normale effettuata su un singolo giocatore. Si tratta di una considerazione da non trascurare soprattutto quando si parla di squeeze in bluff.

Nelle dinamiche di squeeze sono particolarmente importanti i giocatori occasionali: questi effettueranno pochi fold in generale e ciò avrà un grosso impatto sul proprio piano di gioco.

Lo squeeze per valore
Lo scarso successo che in media ha lo squeeze, non è tanto dovuto all’aumentare del range di difesa dei singoli avversari quanto a quello cumulativo tra di loro. In genere è infatti lecito aspettarsi un range di difesa più forte del solito, almeno da parte dei regulars nel colpo.

Ciò significa che le mani di valore utilizzate per i propri squeeze dovranno di solito essere più forti di quelle usate per le proprie 3bet per valore.

Non è tuttavia sempre così.

Uno spot molto interessante per uno squeeze con mani di valore si presenta quando l’original raiser è un regular e il coldcaller un giocatore occasionale.

In questo caso il regular tenderà a fare fold più spesso (specie se fuori posizione), mentre il giocatore inesperto continuerà a fare call con un range molto largo. Uno squeeze in questo spot ha quindi l’effetto di isolarsi contro il giocatore debole ed estromettere dal piatto quello più capace, diventando di fatto profittevole anche con mani non eccezionali.

La situazione è più complessa a posizioni invertite: in questo caso l’original raiser occasionale farà spesso call e a questo punto anche il regular coldcaller seguirà più di frequente. In questo caso sarà necessario essere preparati per un pot molto grande 3-way e sarà necessaria una mano molto più forte del solito.

Lo squeeze in bluff
Siccome quando si contro-rilancia in bluff preflop il proprio obbiettivo è quello di vincere subito il piatto, non è così semplice trovare le condizioni adatte ad effettuare uno squeeze in bluff.

La presenza di anche solo un giocatore occasionale nel piatto rende questa mossa troppo rischiosa e dovrebbe quindi essere evitata in queste situazioni.

Lo squeeze in bluff può trovare applicazione migliore quando si ha a che fare con due regulars, possibilmente con alto fold alle 3bet.

In questo caso l’original raiser avrà difficoltà a continuare con mani mediocri, consapevole che dopo il suo call si finirebbe spesso a giocare un pot 3-way. Per quanto riguarda il coldcaller, se avesse avuto una mano forte avrebbe probabilmente già effettuato una 3bet e non sarà semplice per lui continuare nel colpo con un range così cappato.

È importante comunque tenere a mente che l’efficacia dello squeeze in bluff è molto più alta quando ci si trova in posizione, mentre andrebbe effettuato dai bui solo se si hanno ottime ragioni per farlo.

Lo squeeze è in generale una linea profittevole, che tuttavia richiede un’ottima visione di gioco per essere effettuata correttamente. Il modo migliore per acuirla è fuori dal tavolo, analizzando in hand review questi spot alla ricerca di errori di valutazione.

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