BLUFF CATCHING

Nel poker un giocatore vincente si distingue per la varietà di elementi che gli consentono di primeggiare sugli altri players. Due di questi sono senza dubbio l'adattamento e la stima dei range. In questo, il segreto è sapere quando è il momento di agire e quando invece lasciare l’iniziativa per far esporre il rivale: è il bluff catching.

Che cosa si intende con il termine bluff catching?
Tradotto letteralmente significa “scoprire un bluff”. Nel poker questa definizione si riferisce ad una mano mediocre che ha scarso valore di “showdown” in grado appunto di battere solamente un bluff.

Quali sono i fattori che consentono ad un giocatore di adottare il bluff catching?
L’elemento distintivo per eccellenza è la capacità di saper distinguere le caratteristiche degli avversari e, quindi, stimare i loro range in funzione dell’azione e della texture del board.

Un esempio per spiegare meglio il concetto:
Game type cash game NL 100 6-max
**Preflop**
Hero CO 100x  8 8 raise 3BB
Villain BTN call
SB Fold
BB Fold
**Postflop**
Flop: pot 7,5BB - 4 95 - Hero bet 4,75 –  Villain call
Turn: pot 17BB - J - Hero bet 8BB – Villain call
River: pot 33BB - J - Hero check – Villain bet 18BB – Hero call
Villain mostra T7
Hero vince 69BB

Perchè Hero chiama la bet dell’opponent al river?


Hero conosce molto bene il proprio rivale, sa che è un giocatore tendenzialmente loose aggressive con marcate frequenze di cold call preflop quando è in posizione. Stima che il  range di Villain anche in relazione della mancata 3bet possa essere:  pocket pairs da 22 a 99, connectors, gap connectors suited, alcune broadway e qualche Ax ( in definitiva qualcosa di simile a 22-99, A2s -A7s, KTs+, Q9s+, J9s+, T8s+, 97s+, 86s+, 75s+, 65s, 54s, KJo, QJo, JTo).

Al flop Villain chiama con la porzione del range con cui ha progetti e/o coppie. Hero ricalcola la gamma di combinazioni che rientrano nel call e “taglia” tutta la parte che avrebbe rilanciato, come ad esempio i set,  i combo-draws, alcuni nut flush draws e flush draw con overcards. Inoltre Villain avrebbe foldato gli Ax e le broadway senza valore.
Al turn hero decide per la “2nd barrell” perché il J potrebbe rappresentare una scary card per l’avversario e vuole sfruttare la fold equity.

Giunti al river il board si accoppia e per Hero è quasi impossibile sfruttare ulteriormente la fold equity (FE) di Villain. La terza “cartuccia” farebbe foldare la parte di range che batte e riceverebbe un call dalle combinazioni vincenti del rivale. Ma c’è un’opzione che può rivelarsi redditizia, il check/call. Ed ecco perché:
nonostante Hero sia in possesso di una mano mediocre, mettendo in relazione le caratteristiche del board con quelle dell’avversario restano poche combinazioni nel range di Villain che battono la coppia di otto.
Al contempo una buona parte di tali combinazioni possono indurre l’avversario a puntare in bluff.

Se si pensa a tutte le possibili combo che danno flush o straight draw, sarà più semplice comprendere la scelta di Hero: sussistono almeno una cinquantina di combinazioni che Villain possiede e che potrebbero indurlo a bluffare un “busted draw”.

Nel Texas Holdem vince il giocatore con un’ottima “lettura” della partita e dell’avversario che sa quando è il momento di assumere l’inerzia del gioco. Al contempo sapere se e perché “fermarsi” può risultare altrettanto vincente.

“La strategia è una qualsiasi forma del pensiero che ha per obiettivo la modifica della realtà.”
Luca Desiata
 

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