Una buona capacità di hand reading è essenziale per avere successo nel NLHE. All’inizio può sembrare un procedimento complesso, ma esistono alcune scorciatoie che possono aiutare. Eccone alcune.
Come funziona l’hand reading
Il processo di hand reading inizia nel preflop, nell’esatto momento in cui ogni giocatore riceve la sua starting hands.
Si tratta di un processo di eliminazione che si compie strada per strada, in cui certe combinazioni vengono tolte di volta in volta dal range del proprio avversario a seconda delle sue decisioni.
Per fare un esempio, quando un giocatore riceve le sue due carte iniziali il suo range comprende il 100% delle mani possibili. Tuttavia, se egli decide di aprire, chiamare o contro-rilanciare, diverse di queste si possono escludere e il suo range inizia a restringersi.
Più si procede nella mano, più si può restringere il cerchio intorno alla mano del proprio avversario.
La lettura dei range nel preflop
Trattandosi della prima parte di una mano di poker, è chiaro che di solito in questa fase i range in gioco siano ancora abbastanza vasti e non troppo definiti.
In molti casi l’unica distinzione che si può fare a questo punto è quella tra range chiusi, come ad esempio quello di un regular che apre da UTG, oppure range larghi tipici ad esempio di chi apre dal bottone.
Qualche supposizione in più si può fare quando un giocatore si limita al coldcall sull’apertura di un suo avversario. In questo caso è difficile che abbia una mano molto forte (avrebbe infatti di solito effettuato un contro-rilancio) o molto debole (avrebbe fatto fold) e si possono quindi escludere dal suo range le mani premium e quelle trash.
Un tipico coldcalling range comprende coppie medie o basse, suited connectors e qualche broadway.
La lettura dei range nel postflop
Il postflop rappresenta un vero e proprio “boom” di informazioni in una mano di poker e pertanto è qui che si possono iniziare a fare letture più accurate.
Le prime supposizioni si possono fare basandosi su due fattori principali: il board e il tipo di avversario con cui si ha che fare.
Se il board è piuttosto connesso è lecito aspettarsi pochi slowplay o bluff con aria pura, esattamente il contrario di ciò che capita sui board più dry.
Pertanto, se ad esempio l’original raiser dovesse decidere di non effettuare la sua cbet, dal suo range si potrebbero escludere di solito le mani più forti se ci si trovasse su un board wet e ricco di progetti. Non si potrebbe tuttavia avere la stessa certezza su un board disconnesso.
Anche limitarsi al call sui board connessi fornisce diverse informazioni: se il proprio avversario avesse un set o un punto molto forte, proverebbe nella maggior parte dei casi ad ingrandire il pot prima che caschino altre scary cards. Un semplice call su queste texture è quindi di rado segno di una mano straordinaria.
Come si può facilmente immaginare, il proprio avversario è di estrema importanza quando si parla di lettura dei range.
Un giocatore aggressivo farà spesso raise o bet quando ha un progetto, mentre uno passivo potrebbe limitarsi più di frequente al call o al check.
Se ad esempio un giocatore particolarmente attivo dovesse fare check back su un board connesso, i progetti dovrebbero essere esclusi dal suo range, mentre non si potrebbe dire lo stesso se a farlo fosse un giocatore occasionale con tendenze da calling station.
Questi sono solo alcuni dei pattern che si possono riscontrare nei propri avversari. Ne esistono molti altri, che risulteranno sempre più chiari man mano che si accumula esperienza al tavolo. Uno dei modi migliori per velocizzare questo processo è impegnarsi ad effettuare molte hand review post sessione.