La maggior parte dei dubbi al tavolo verde sorgono quando si ha una “trouble hand”. Ecco una lista delle principali e come evitare gli errori più comuni.
Cosa sono le trouble hands
“Trouble hand” è un termine Inglese che si può tradurre con “mani problematiche”.
Si tratta di mani con caratteristiche diverse, che sebbene a prima vista sembrino più che giocabili, spesso presentano problemi secondari non di poco conto.
Queste mani possono essere giocate solo a certe condizioni e prestando particolare attenzione a diversi aspetti di gioco, quindi sono a tutti gli effetti quelle che richiedono più esperienza per essere usate in modo profittevole.
Le principali trouble hands sono le broadways offsuit, gli Ax offsuit e gli Assi forti. Vediamole una ad una.
KQ e KJ offsuit
Il problema principale di queste mani è il rischio di essere dominate.
Si tratta di combinazioni di chiaro valore quando si ha a che fare con un range largo, mentre si rivelano vulnerabili contro i giocatori più tight.
La loro forza effettiva è così legata al range del proprio avversario che a seconda della situazione potrebbero essere usate sia per le 3bet in bluff che per quelle di valore.
Il modo migliore di evitare problemi con mani di questo tipo è quello di foldarle direttamente preflop quando si ha a che fare con l’apertura di un giocatore tight, oppure di utilizzarle per una 3bet in bluff procedendo però con estrema cautela se questa dovesse fallire.
A2-A9 offsuit
Queste mani hanno grossi problemi a realizzare la propria equity ed estrarre valore quando centrano il flop.
Una top pair d’assi dovrà infatti sempre fare i conti con problemi di kicker mentre se è proprio con questo che si dovesse avere una coppia, sarà difficilmente una top pair solida con cui ingrandire il pot.
In caso di flop mancato Ax è una mano che presenta comunque un debole valore di showdown, ma questo è spesso difficile da raggiungere data la scarsa equity media che si tende ad avere. Questo problema è persino amplificato quando ci si trova fuori posizione.
Nel complesso gli Ax sono mani di scarso valore, che nonostante siano costituite da un asso dovrebbero essere foldate nella maggior parte dei casi. Le situazioni principali si possono utilizzare senza grossi problemi riguardano le aperture da bottone e gli spot buio contro buio.
AK-AQ-AJ
Queste mani sono giocabili nella maggior parte dei casi e non è così difficile estrarre valore, ma rientrano nella categoria delle “trouble hands” a causa di un problema che attanaglia molti giocatori alle prime armi: l’overplay.
Si tratta infatti di mani all’apparenza molto forti, che a molti giocatori risultano difficili da foldare sia prima che dopo il flop.
Mani di questo tipo tendono a trovare top pair solide nel postflop, ma sempre di top pair si tratta: se l’azione dovesse farsi troppo calda, una di queste di solito non sarebbe abbastanza contro la maggior parte dei propri avversari.
Per giocare queste mani in modo corretto è quidni necessaria molta disciplina, puntando certo per valore quando se ne ha la possibilità ma essendo comunque disposti a fare fold in caso di forte resistenza.
Il rischio di “overplayare” la propria mano è presente anche nel preflop e lo si riscontra spesso con AK da parte di quei giocatori che cercano sempre e comunque di finire ai resti. Sebbene sia una mano eccellente, con stack di 100 bui andare all-in (o chiamarne uno) quando il proprio avversario ha un range molto forte è di solito eccessivo.
Queste sono solo alcune delle mani problematiche del NLHE ma, per queste come per le altre, il modo migliore di evitare gli errori più costosi è quello di essere oggettivi sulla loro forza, senza lasciarsi condizionare dal loro aspetto invitante.