CONTRASTARE LA THIN VALUE BET

I giocatori in grado di utilizzare la thin value bet in modo corretto possono rivelarsi una vera e propria spina nel fianco. Ecco qualche consiglio su come affrontarli.

 

Cosa significa thin value bettare
Per thin value bet si intende una puntata per valore fatta con una mano relativamente marginale, che più o meno di frequente si ritroverà call da parte di mani migliori.

Questo tipo di puntata funziona particolarmente bene contro quei giocatori passivi che hanno la tendenza di effettuare troppi call.

Range di bet polarizzati e depolarizzati
Nel poker esistono due principali tipi di betting range: polarizzati e depolarizzati.

Un betting range polarizzato è costituito di solito da mani molto forti di valore, alle quali si accompagnano una certa dose di bluff senza alcun valore di showdown.

Un betting range depolarizzato è invece costituito da mani forti alle quali si aggiungono in questo caso mani di forza media, senza che vi siano bluff veri e propri.

Un giocatore con la tendenza ad effettuare molte thin value bets avrà quindi in media un range piuttosto depolarizzato, data la presenza di molte mani medie. I bluff puri non si possono escludere a priori in tutti i casi, ma rappresentano comunque una modesta percentuale di questo betting range.

Il raise come miglior difesa
Se un giocatore ha nel suo range di puntata un elevato numero di mani medie, la miglior difesa è di solito il raise in bluff.

Limitarsi al call con i propri bluffcatchers significherebbe infatti fare il gioco del proprio avversario: lo scopo principale della thin value bet è per l’appunto quello di ricevere call da questo tipo di mani.

Tuttavia, puntare troppo spesso con mani di forza media significa essere costretti a fare bet/fold piuttosto di frequente, con il risultato di essere facilmente exploitati dai contro-rilanci.

Il bluffcatching si rivela quindi la difesa ideale solo contro i range di puntata polarizzati, mentre per quelli depolarizzati un raise presenta migliori risultati sul lungo periodo.

Ruolo dei blockers
I blockers hanno un ruolo di primo piano quando si vuole pianificare un raise in bluff.

Come per il bluffcatching, quando si vuole effettuare un contro-rilancio in bluff è importante avere alcune “carte chiave” nel colpo. In questo modo si possono così escludere mani di valore dal range del proprio avversario ed aumentare le possibilità di successo della propria giocata.

Nel caso del raise in bluff, non è tanto importante concentrarsi sul betting range per valore del proprio avversario quanto sul suo range di bet/call. Siccome questo è di solito molto più ristretto rispetto al primo, si può dire che i blockers hanno ancora più importanza.

Le combinazioni di bet/call sono infatti di solito molto limitate e anche eliminarne solo qualcuna può avere un impatto decisivo sulla percentuale di successo di un bluff.

Se ad esempio ci si aspetta che un certo giocatore faccia bet/call al river solo con un colore forte, il raise andrebbe sempre considerato se si dovesse avere un blocker per un potenziale colore nut.

La thin value bet si rivela quindi un’arma a doppio taglio e non è difficile da contrastare se si è disposti a modificare il proprio piano di gioco e a premere il grilletto quando serve.

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