PRESSIONE NEI 3BETTATI: SFRUTTARE LO STACK

La differenza principale tra un piatto 3bettato e uno single raised consiste che nei primi è molto più semplice finire ai resti. Ciò può essere sfruttato a proprio vantaggio, ecco come.

 

Fare leva con il proprio stack
Partendo con stack di 100 bui, in un pot contro-rilanciato si arriva ad un punto della mano nel quale per uno dei giocatori nel colpo l’unica azione aggressiva ragionevole è l’all-in.

Questo giocatore si trova in una posizione di vantaggio, in quanto può fare leva sul suo stack e lasciare il proprio avversario con il “timore” di subire un all-in.

Ciò può portare a dinamiche del tutto particolari, nelle quali una linea è preferibile ad un’altra solo perchè non lascia al proprio avversario questa possibilità.

Un esempio
Cash Game 6-max, NL50
UTG – OPPO 1 – (44€)
MP – OPPO 2 – (55€)
CO – OPPO 3 – (25€)
BTN – Villain – (50€)
SB – Hero – (50€)
BB – OPPO 4 – (88€)

Hero ha KcQc.

**Preflop**
UTG folds, MP folds, CO folds, Villain raises 1.25€, Hero raises to 5€, BB folds, Villain calls 3.75€ (POT: 10.50€)

**Flop**
TdJd5c

Hero bets 6€, Villain calls 6€ (POT: 22.50€)

**Turn**
6c

Hero?

Se a questo punto Hero decidesse di effettuare una seconda cbet standard con una size di poco maggiore a metà piatto, Villain potrebbe decidere di fare leva con il suo stack ed andare all-in.
A questo punto Hero dovrebbe scegliere tra il fare un call forse troppo marginale oppure fare fold e così sacrificare la sua equity nel colpo, che con due overcards ed una bilaterale è ancora abbondante.

Cercare linee alternative
Quando si gioca un pot contro-rilanciato, sarebbe sempre meglio evitare di mettersi in situazioni di questo tipo, nelle quali un all-in dell’avversario obbligherebbe al fold di molta equity. Al contrario, è di solito una buona idea cercare di fare leva con il proprio stack quando la situazione lo consente.

Nell’esempio precedente, Hero potrebbe ad esempio optare per un check/raise all-in piuttosto che per una cbet. In questo modo applicherà massima pressione a Villain, che potrebbe persino ritrovarsi costretto a foldare una mano migliore.

Contro i giocatori più aggressivi una linea ancora migliore potrebbe essere quella di fare check/call già dal flop, con il piano poi di fare check/raise al turn. In questo modo si tengono in gioco molte mani peggiori e il rateo di successo dell’all-in al turn incrementa.

Quando non è necessario preoccuparsene
Ciò non significa che nei piatti contro-rilanciati si debba sempre cercare di finire ai resti sul turn.

Alcuni giocatori tendono ad essere piuttosto passivi nei piatti 3bettati e per questo non riescono a sfruttare il proprio stack per fare leva.
In casi del genere non si dovrebbe temere un all-in ed è consentito usare una strategia più lineare. Quelle rare situazioni in cui il proprio avversario finirà con l’andare ai resti, si potrà essere pressochè certi di essere di fronte ad una mano monster e non sarà un problema foldare.

Anche quando si ha una mano molto forte non ci si dovrebbe preoccupare troppo di lasciare al proprio avversario la possibilità di andare all-in: se il piano è quello di chiamare, la propria equity non viene mai sprecata.

In fin dei conti l’importante quando si gioca un pot contro-rilanciato è cercare di non gettare al vento la propria equity con alcuni tipi di mani, cercando magari di mettere il proprio avversario in questa spiacevole situazione.

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