
Scalando i livelli le partite si fanno sempre più dure e i giocatori occasionali sono sempre più rari. Si aggiunge così alle skills necessarie per avere successo nel poker quella di scegliere con cura i tavoli a cui sedersi.
I vantaggi della table selection
Il vantaggio più immediato di fare un’accurata table selection è intuitivo: vincere di più.
Il vantaggio più immediato di fare un’accurata table selection è intuitivo: vincere di più.
Se gli avversari sono più deboli il winrate sale. C’è tuttavia anche un altro grande beneficio, in parte legato al precedente, esposto per la prima volta da Andrew “Balugawhale” Seidman nel suo libro “Easy Game”.
Si tratta del così detto “win cycle” (ciclo di vincita), e ci si trova in questa situazione quando il winrate ha un valore molto alto, di solito grazie ad una buona table selection.
Se si scelgono bene i propri avversari, si vince di più e si entra meno spesso in tilt. La conseguenza è quella di vincere più spesso, creando così una sorta di circolo vizioso.
A questo si oppone il “tilt cycle”, tipico di quei giocatori che si siedono in tavoli in cui il loro margine di vincita sarà limitato, ammesso che esista. In questo caso si rischia solamente di aggravare le perdite.
Si tratta del così detto “win cycle” (ciclo di vincita), e ci si trova in questa situazione quando il winrate ha un valore molto alto, di solito grazie ad una buona table selection.
Se si scelgono bene i propri avversari, si vince di più e si entra meno spesso in tilt. La conseguenza è quella di vincere più spesso, creando così una sorta di circolo vizioso.
A questo si oppone il “tilt cycle”, tipico di quei giocatori che si siedono in tavoli in cui il loro margine di vincita sarà limitato, ammesso che esista. In questo caso si rischia solamente di aggravare le perdite.
Il tavolo ideale
Molti pensano che sia sufficiente la presenza di giocatori inesperti al tavolo per renderlo buono. Questa è una condizione necessaria, ma non sufficiente: la loro posizione ha un ruolo di primaria importanza nella scelta di un seat, successivamente alla scelta del tavolo.
Un tavolo si può definire buono se ci si trova a sinistra dei giocatori deboli. Ad esempio è molto meglio un tavolo con un solo giocatore inesperto alla propria destra rispetto ad un altro con due giocatori di basso livello a sinistra e dei regulars a destra.
In genere la condizione ideale (ma non sempre riproducibile) è avere posizione sui giocatori loose e inesperti, lasciando a sinistra i giocatori più tight e passivi.
Molti pensano che sia sufficiente la presenza di giocatori inesperti al tavolo per renderlo buono. Questa è una condizione necessaria, ma non sufficiente: la loro posizione ha un ruolo di primaria importanza nella scelta di un seat, successivamente alla scelta del tavolo.
Un tavolo si può definire buono se ci si trova a sinistra dei giocatori deboli. Ad esempio è molto meglio un tavolo con un solo giocatore inesperto alla propria destra rispetto ad un altro con due giocatori di basso livello a sinistra e dei regulars a destra.
In genere la condizione ideale (ma non sempre riproducibile) è avere posizione sui giocatori loose e inesperti, lasciando a sinistra i giocatori più tight e passivi.
Il tavolo da evitare
Ci sono anche fattori in grado di rendere un tavolo “sub-ottimale”, ad esempio quando ci si ritrova con uno o più giocatori molto aggressivi a sinistra. Cercare di isolare un giocatore debole solo per venire costantemente 3bettati dal giocatore che parla subito dopo di noi può trasformarsi in un vero incubo senza i dovuti accorgimenti.
Allo stesso modo si dovrebbero evitare i seats alla destra degli shortstack, in quanto andranno all-in di frequente obbligando il tavolo ad un gioco più tight e a investimenti a vuoto per l'open-raiser.
Ci sono anche fattori in grado di rendere un tavolo “sub-ottimale”, ad esempio quando ci si ritrova con uno o più giocatori molto aggressivi a sinistra. Cercare di isolare un giocatore debole solo per venire costantemente 3bettati dal giocatore che parla subito dopo di noi può trasformarsi in un vero incubo senza i dovuti accorgimenti.
Allo stesso modo si dovrebbero evitare i seats alla destra degli shortstack, in quanto andranno all-in di frequente obbligando il tavolo ad un gioco più tight e a investimenti a vuoto per l'open-raiser.
Purtroppo, superati i microstakes, diventa difficile trovare una buona quantità di tavoli “perfetti” e si è obbligati ad accettare compromessi, sedendosi anche in tavoli non troppo buoni. Come ci adattiamo alle situazioni sfavorevoli?
Adattarsi al tavolo
L’attenzione dovrebbe essere sempre rivolta ai giocatori più deboli del tavolo. Nel caso in cui non si trovino alla propria destra si deve comunque cercare di giocare con loro, ad esempio aprendo più loose quando i giocatori più vulnerabili si trovano sui bui.
Se invece il problema è un giocatore troppo aggressivo alla propria sinistra la soluzione migliore è quella di giocare più tight ed aspettare che sia lui a commettere il primo (costoso) errore. Il medesimo accorgimento potrebbe valere contro gli shortstack del tavolo.
L’attenzione dovrebbe essere sempre rivolta ai giocatori più deboli del tavolo. Nel caso in cui non si trovino alla propria destra si deve comunque cercare di giocare con loro, ad esempio aprendo più loose quando i giocatori più vulnerabili si trovano sui bui.
Se invece il problema è un giocatore troppo aggressivo alla propria sinistra la soluzione migliore è quella di giocare più tight ed aspettare che sia lui a commettere il primo (costoso) errore. Il medesimo accorgimento potrebbe valere contro gli shortstack del tavolo.
Ogni giocatore fonda il proprio successo su una buona table selection e si è analizzato come si fondamentale persino la "seat selection" a parità di facilità del tavolo. Un detto pokeristico recita:
“Se il sesto miglior giocatore di cash game 6-max al mondo si sedesse al tavolo con i migliori 5, ne uscirebbe perdente”.
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