SPOT: UN BOARD MANCATO CON AQ IN 3BET-POT

Gli assi forti sono mani super-profittevoli, ma possono dare problem quando si manca il board. Segui il thinking process di Hero e scopri come ha gestito una situazione del genere in una mano di NL25.

 

Cash Game 6-max, NL25
UTG – OPPO 1 – (42€)
MP – OPPO 2 – (67€)
CO – Villain – (25€)
BTN – OPPO 3 – (15€)
SB – OPPO 4 – (77€)
BB – Hero – (25€)

Hero ha AhQs. Villain è un regular mediocre del livello.

**Preflop**
UTG folds, MP folds, Villain raises 0.75€, BTN folds, SB folds, Hero raises to 2.50€, Villain calls 1.75€ (POT: 5.10€)

**Flop**
8h8d4h

Hero checks, Villain bets 2.75€, Hero calls 2.75€ (POT: 10.60€)

**Turn**
Th

Hero checks, Villain checks (POT: 10.60€)

**River**
3c

Hero checks, Villain bets 5.50€, Hero raise all-in 19.75€, Villain folds.

Preflop
Dopo il fold generale, Villain decide di aprire standard x3 dal CO ed Hero dal BB può scegliere tra il call e la 3bet.

Un call lascerebbe in gioco tutto il range di Villain, comprese diverse mani dominate. Tuttavia AQ è abbastanza forte da reggere una certa dose di action e siccome Villain si trova in posizione, è comunque lecito aspettarsi un calling range abbastanza largo.

Hero decide così di effettuare la 3bet per valore, allo scopo di ingrossare il pot quando ha probabilmente la mano migliore.

Flop
Purtroppo il board non aiuta la mano di Hero, ma si tratta comunque di un Flop molto disconnesso sul quale AQ può ancora essere la mano migliore.

Senza informazioni sulle tendenze di floating del suo avversario, Hero decide così di fare check: una cbet farebbe foldare a Villain molta della sua aria e nel complesso mani più deboli di AQ.

Questa scelta offre inoltre a Villain la possibilità di bluffare con le sue mani peggiori, inducendolo così all’errore.

L’azione prosegue come previsto e Hero si limita al call, forte del suo valore di showdown e consapevole di avere ottime Implied Odds qualora dovesse centrare la sua top pair al Turn.

Turn
Trattandosi di una carta a cuori, questa regala ad Hero un progetto a colore nuts.

Le sue opzioni sono a questo punto diverse e tutte ragionevoli.
Una donkbet metterebbe Villain immediatamente sotto pressione e garantirebbe una buona opportunità di bluff al River. Se ci si aspettano molte puntate da parte di Villain, un check/raise all-in rappresenterebbe un buon modo di collezionare ulteriore dead money dal piatto.
 
Hero avrebbe sufficiente equity e odds implicite per continuare persino in check/call, sebbene questa sia la linea con più incognite sul River.

La scelta di Hero ricade infine sul check/raise all-in, ma purtroppo Villain opta per un check back.

Il suo range è a questo punto piuttosto cappato: se egli avesse avuto una mano forte avrebbe con tutta probabilità continuato nell’aggressione. La mano più plausibile è a questo punto un give-up, oppure valore medio con l’intento di tenere il pot basso.

River
Si tratta di una carta bianca a tutti gli effetti e ora Hero deve decidere se tentare un bluff oppure accontentarsi di uno showdown economico.

Il problema di una semplice puntata è che spesso non otterrebbe nulla di concreto: se Villain si fosse arreso al Turn, Hero vincerà ad ogni modo la maggior parte delle volte allo showdown. Nel caso in cui Villain avesse invece una mano media, ci si può aspettare un call nella maggior parte dei casi.

Hero decide così di uscire dagli schemi ed effettuare un check/raise all-in. In questo modo vincerà comunque spesso il piatto in caso di check back, ma riuscirà a mettere Villain sotto pressione se questi dovesse decidere di puntare per thin value. L’asso di cuori è inoltre un ottimo blocker in una situazione di questo tipo.

Villain decide in effetti di puntare e ad Hero non resta quindi che procedere con il suo piano, vincendo così il piatto.

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