FATTORI DA CONSIDERARE PRIMA DI UN’APERTURA PRELFOP

Molti giocatori tendono a giocare in modo troppo automatico nel preflop, spesso affidandosi a tabelle con range prefissati. In realtà vi sono diversi aspetti da considerare prima di effettuare un’apertura preflop, ecco i principali.

 

I giocatori in posizione
La prima considerazione in assoluto da fare quando si valuta un’apertura preflop riguarda i giocatori che potranno eventualmente vantarsi del vantaggio posizionale.

Il gioco in posizione presenta infatti diversi benefici ed un avversario in grado di sfruttarli potrebbe rivelarsi una vera e propria spina nel fianco.

Con la prospettiva di giocare fuori posizione nel postflop, sarà più difficile contrastare le 3bet ed in generale gli avversari più aggressivi nel postflop.
Se sfortunatamente uno di questi dovesse essere seduto alla propria sinistra, la soluzione è purtroppo una sola: chiudere i propri range ed affidarsi ad un gioco più conservativo. In alternativa, cambiare tavolo potrebbe rivelarsi una scelta altrettanto intelligente.

Al contrario, quando in posizione si trovano soltanto avversari tight e poco problematici, si possono di solito allargare i propri range di apertura senza il timore di trovarsi troppo spesso in difficoltà.

Un occhio di riguardo va prestato ai giocatori occasionali: sebbene in generale si vorrebbe giocare il più possibile con loro, farlo fuori posizione si rivela meno profittevole.

I giocatori sui bui
Una volta valutati i giocatori che potranno sfruttare il vantaggio posizionale, è il turno di quelli seduti sui bui.

Contro questi avversari si giocherà in posizione postflop e si potrà quindi partire da una posizione di vantaggio.

I bui ideali sono loose e passivi, con la tendenza a fare molti call preflop per poi giocare in modo prevedibile il postflop. Per questa ragione i propri range di apertura possono allargarsi in modo considerevole quando in queste posizioni siede un giocatore occasionale.

L’unica ragione che potrebbe invece fare propendere per un gioco più tight è la presenza di avversari dalla frequenza di 3bet molto alta, specie quando ci si trova in late position.

Il flow e le dinamiche del tavolo
A prescindere dalle tendenze dei singoli giocatori, ogni tavolo sviluppa dinamiche e flow del tutto particolari.

Gli avversari più competenti sono a conoscenza dei vantaggi di giocare contro gli occasionali e per questo motivo non solo cercheranno di isolarsi il più possibile contro di loro, ma proveranno anche ad evitare che gli altri regulars lo facciano.

Non è raro sfociare in dinamiche iper-aggressive, nelle quali la presenza del giocatore alle prime armi è in grado di scatenare le battaglie più agguerrite.

Anche l’history tra due regulars può avere conseguenze sul gioco preflop. Se per un motivo o per l’altro dovesse capitare ad esempio di fare molti fold alle 3bet dello stesso giocatore, è del tutto probabile che questo effettuerà una certa dose di bluff in futuro.

Risulta quindi essenziale monitorare in modo costante la situazione al tavolo, in modo da fare aggiustamenti sui propri range di apertura e lavorare su un piano di contrattacco.

La propria abilità rispetto ai propri avversari
Infine, è sempre importante essere oggettivi quando si ha a che fare con giocatori più esperti.

Se per una ragione qualsiasi ci si ritrovasse costretti a giocare in un tavolo di questo tipo, la scelta migliore è quella di giocare uno stile molto conservativo, in modo da limitare le decisioni complesse postflop e di conseguenza gli errori.

Quando al contrario si ha a che fare con avversari scarsi i propri range si possono di solito allargare, ad ogni modo senza esagerare ed evitando di sovrastimare il peso che la propria abilità può avere in una certa situazione.

Un buon gioco preflop dovrebbe quindi essere molto dinamico, pianificato in base alle peculiarità di ogni tavolo. I range prefissati sono quindi spesso un limite e non consentono di ottenere il massimo da ogni specifica situazione.


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