LO SMALL BLIND NEL CASH GAME

Il piccolo buio è la posizione più problematica per molti giocatori. Ecco qualche consiglio per evitare la maggior parte degli errori più comuni.

 

Particolarità dello SB
Lo Small Blind è una delle posizioni più difficili del NLHE e presenta diversi aspetti del tutto particolari. La maggior parte di questi, sono purtroppo grossi svantaggi.

Il problema principale riguarda lo svantaggio posizionale. Quando ci si siede sul piccolo buio si giocherà sempre fuori posizione postflop, a prescindere da come sia stata l’azione nel preflop.

Sempre nel preflop non si avrà inoltre mai la possibiltà di chiudere l’azione. Il grande buio avrà infatti sempre l’ultima parola e potrebbe decidere di effettuare uno squeeze oppure limitarsi al call e sfruttare un importante vantaggio posizionale nel postflop.

L’unico vantaggio, se così lo si può chiamare, riguarda il fatto che in caso di fold generale un giocatore sullo SB dovrà vedersela con solo un avversario, ma questi avrà sempre i soliti vantaggi.

Partiamo subito da questa situazione.

L’apertura dallo SB
Quando nel preflop tutti gli avversari hanno foldato, l’attenzione dovrebbe essere rivolta tutta al grande buio.

Le principali domande da porsi sono:
- quanto spesso ci si aspetta un fold preflop da parte sua?
- ci si aspettano molte 3bet?
- è un giocatore passivo o aggressivo postflop?

In presenza di giocatori piuttosto tight, il proprio range di apertura può allargarsi in modo considerevole. In alcuni casi, è persino concesso aprire con 2 carte qualsiasi contro avversari particolarmente nitty.

I giocatori più loose possono rivelarsi più problematici, in quanto si finirà spesso con il giocare un pot con un importante svantaggio posizionale.

Questo problema è meno evidente contro i giocatori più passivi, ma in caso di avversari capaci e aggressivi l’unica soluzione è quella di ridurre il proprio range di apertura.

Prima ancora di effettuare un’apertura è comunque importante avere un piano in caso di 3bet, che nelle situazioni buio contro buio risulta un’azione molto frequente.

Il coldcall dallo SB
Quando invece si deve fare i conti con l’apertura di un altro avversario, il gioco dal piccolo buio si fa più complesso.

Gli svantaggi sono tali che spesso si consiglia un approccio di “3bet o fold”, in modo da escludere il BB dal pot e prendere l’iniziativa nel colpo.

Particolarmente problematico risulta il coldcall con le coppie basse. Sono mani molto vulnerabili allo squeeze e richiedono molte Implied Odds per essere giocate in modo profittevole, difficili da ottenere quando si gioca fuori posizione.

Si può comunque fare un’eccezione in caso di giocatore occasionale o particolarmente passivo sul grande buio. Questi non costituiscono una minaccia ma vi sarebbe anzi un incentivo al call per tenerli nel pot.

La 3bet dallo SB
Se si utilizza un approccio di 3bet o fold, il proprio range di 3bet dovrebbe essere sempre depolarizzato verso il valore. Non avrebbe infatti senso 3bettare in bluff una mano come A5 suited per poi fare fold con AJ.

Il discorso è differente quando si ha un certo coldcalling range a causa di un grande buio poco problematico, ma se ci si aspettano molti call alle 3bet da parte dell’original raiser un range depolarizzato è ancora una volta l’ideale.

Un errore comune è quello di 3bettare in bluff avversari con alta propensione al call. Il flop verrà giocato molto spesso ed avere una trash hand fuori posizione non è certo una situazione ideale.

Quando si gioca il piccolo buio è quindi molto importante conoscerne gli svantaggi, in modo da non infilarsi in situazioni troppo scomode nel postflop. Si tratta della posizione peggiore nel NLHE e non vi è alcuna vergogna nel foldare la maggior parte delle volte.

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