INTERPRETARE IL PREFLOP

Nel Preflop le opzioni a disposizione sono molto limitate, ma ciò non significa che non si possano ottenere importanti informazioni sin da subito. Ecco qualche consiglio su come migliorare le proprie letture.

 

Le azioni possibili
Le decisioni nel Preflop sono limitate a poche opzioni e si possono quindi considerare una ad una senza troppe difficoltà.

Quando arriva il proprio turno di fare azione, le possibili situazioni si dividono in due macrocategorie:
1) Nessuno ha ancora investito chips nel piatto
2) Vi sono uno o più giocatori che hanno fatto limp o raise

Nel primo caso, le proprie opzioni sono limitate ed in genere scontate: se si pensa che la propria mano possa ottenere un profitto tra le volte in cui si arriva postflop e quelle in cui si “rubano” i bui, il raise è l’opzione migliore. In caso contrario non resta che fare fold ed attendere la prossima mano.

La situazione è più complessa nel caso in cui qualche altro avversario sia già entrato nel pot con un raise o con un limp. In questo caso le proprie opzioni sono fold, call o raise e vi sono molti altri fattori da considerare.

Da che posizione ha aperto il proprio avversario? Che tipo di giocatore è? Quali sono le tendenze dei giocatori che devono ancora fare azione? Tutte queste domande sono di vitale importanza nel prendere la propria decisione.

Forza vs debolezza
In ogni caso, la linea che si sceglie di prendere fornisce informazioni sulla forza (o sulla debolezza) della propria mano. Ribaltando il punto di vista tenuto fino a questo punto e analizzando come si comporta il proprio avversario in queste situazioni, si possono così iniziare a fare supposizioni più accurate sul suo range.

Un fold è chiaramente segno di debolezza, ma che dire dei call o dei raise? In molte situazioni un call rappresenta una mano mediocre, mentre una 3bet è di solito segno di un range più forte.

La posizione ha comunque un ruolo importante in queste valutazioni: un call contro un giocatore che ha aperto UTG potrebbe contenere mani più forti della media, come allo stesso modo una 3bet in buio contro buio rappresenta meno forza rispetto ad una 3bet contro un giocatore di Early Position.

Lo stesso vale per le aperture preflop. Un’apertura effettuata da UTG contiene in genere mani solide, mentre la stessa effettuata dal bottone contiene in larga parte mani deboli che cercano di rubare i bui.

L’importanza di escludere mani
Quando si parla di lettura dei range, specie quando questi sono ancora larghi, non è tanto importante quali mani può avere il proprio avversario quanto quali probabilmente non ha.

Se ad esempio il proprio avversario si limita al call dal grande buio sulla propria apertura da BTN, più che fare una stima delle sue possibili mani è importante tenere in mente che con tutta probabilità non ha premium hands.

In modo analogo se si apre dal CO e il proprio avversario effettua una 3bet dal BTN, a seconda delle sue tendenze si possono a volte escludere coppie medio-basse e suited connectors.

Si può fare lo stesso anche con le semplici aperture preflop. Un giocatore che apre da UTG difficilmente avrà nel range carte basse e questa è un’informazione chiave per tutto il proseguio della mano.

Per quanto queste considerazioni possano sembrare ancora vaghe sotto certi aspetti, queste sono le fondamenta di ogni accurata lettura postflop e non dovrebbero mai essere tralasciate o sottovalutate.

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