
Dopo aver analizzato il colpo spettacolare tra Adrian Mateos e Johnny Lodden al final table dell'EPT di Montecarlo, continuiamo a passare in rassegna le giocate più belle andate in scena nel corso del 2015.
Saper passare al momento giusto è un'arte sopraffina, specialmente quando ci troviamo davanti un avversario molto aggressivo capace di metterci la giusta pressione. Come accaduto al rumeno Dany Parlafes contro Ognyan Dimov durante l'heads-up decisivo dell'EPT main event di Deauville.
Dopo esser partito in vantaggio, Parlafes viene letteralmente annichilito dal suo avversario che ribalta la situazione grazie ad una buona strategia e (soprattutto) ad un rush di carte impressionante. Dimov infatti chiude punti molto forti con una facilità disarmante, tanto che il rumeno fa davvero tanta fatica a credergli e può solo provare a contenere i danni.
Fatte queste premesse andiamo a commentare la mano in questione: siamo al livello 60k/120K ante 20K e Parlafes chiama in posizione con Q♣ 8♦ mentre Dimov checka dietro con 10♥ 8♥.
Il flop 7♣ 9♠ 2♠ si presenta molto connesso e Dimov non perde occasione per bettare la sua bilaterale mettendo 200.000 gettoni sul piatto. Parlafes chiama. In questo preciso momento il suo floating è quantomai legittimo: Dimov aggredisce spesso il board e avendo il vantaggio della posizione è possibile rivalutare l'action nelle strade successive per provare a vincere il colpo anche in bluff.
Il turn è un 6♣ e il bulgaro chiude subito il progetto di scala mentre Parlafes entra in progetto senza sapere di essere praticamente drawing-dead. Sorprendentemente Dimov checka invece di continuare ad estrarre valore: una mossa discutibile, che si potrebbe rivelare vincente solo nel caso in cui caschi un brutto river per l'avversario. Dalla sua Parlafes checka a sua volta: non ha nessun senso ingrossare il piatto col pericolo che l'avversario possa rilanciare costringendo al fold.
Come nella migliore delle tradizioni il river 5♥ è una carta terribile, infatti consente a Parlafes di chudere il progetto di scala runner-runner che a conti fatti risulta essere il second-nuts. Come se non bastasse Dimov prende in mano una manciata di placche da 100.000 e overbetta il pot da 680.000 puntando 1,2 milioni di chip.
Parlafes riguarda le sue carte e sorride in modo amaro: possibile che Dimov stia provando nuovamente a fargliela? Il suo stack residuo ammonta 4,2 milioni, chiamando rimarrebbe comunque in gioco (anche se short) e dopo l'history maturata nelle mani precedenti sarebbe davvero una follia passare il second-nuts.
Nonostante ciò qualcosa di strano comincia a frullare nella sua testa e il rumeno prende seriamente in considerazione un hero-fold con pochi precedenti nella storia.
Che bisogno ci sarebbe da parte dell'avversario di forzare così un colpo, considerato che nel range di Parlafes vi posso essere diverse combinazioni di 8?
Che bisogno ci sarebbe da parte dell'avversario di forzare così un colpo, considerato che nel range di Parlafes vi posso essere diverse combinazioni di 8?
La giocata è polarizzata su quell'unica combinazione che potebbe batterlo, con una size troppo finta per non essere vera. In fondo si tratta di mettere con odds sfavorevoli per splittare un pot da 6 big blind o trovarsi davanti il punto nuts e perdere una parte considerevole di stack.
Sapere come Parlafes sia riuscito a passare il suo punto rimane un mistero, specie in una fase così cruciale del torneo, fattostà che dopo una lunga riflessione getta le sue carte e realizza uno dei fold più belli mai trasmessi nella storia del poker.
Ecco la mano tra Parlafes e Dimov: