
Storie di poker, storie di vita.
Quella che ci ha raccontato il nostro November Nine Federico Butteroni nel corso della sua trasferta a Berlino, in occasione delle WSOPE, va al di là delle due carte.
Come in molti sapranno già il player romano, prima dell'exploit di quest'estate, aveva trascorso quasi due anni in Australia. Una scelta coraggiosa come tanti ragazzi della sua età, quella di partire senza una data di ritorno per cercare fortuna dall'altra parte del mondo.
Mesi difficili spesi lontano da casa, alla ricerca di una dimensione, di un lavoro, ma soprattutto di un'avventura per accrescere il proprio bagaglio culturale. Dalle parti di Perth, Federico cerca di allargare la sua cerchia di conoscenze specialmente con i ragazzi del posto "è troppo facile legare con gli italiani, poi si finsice per chiudersi e non imparare la lingua", ma con Giovanni Maggio e Gianluca Chiusel è un altro discorso.
I due ragazzi di Torre del Greco sono una piacevole eccezione e condividono assieme a lui questa magnifica esperienza: "persone semplici e genuine – racconta il protagonista – di quelle che ti prendono a cuore. Quando sei lontano da casa è importante avere qualcuno che in un certo senso ti fa sentire in famiglia e con loro è stato così."
I due ragazzi si prendono cura di Federico in un momento delicato, quando per via di un infortunio sul campo da basket è costretto a stare a letto per un mese con la gamba ingessata: "mi preparavano da mangiare, andavano a prendere i soldi per pagare l'affitto, insomma si comportavano come due fratelli."

Tra una serata e l'altra c'è anche tempo per qualche partita a poker: "nessuno dei due aveva idea del gioco, ogni tanto ci sfidavamo in heads-up e il perdente andava a comprare le sigarette, che in Australia non costavano poco..." finchè non arriva il momento di tornare a Roma, prima di fare le valigie per Las Vegas.
L'amico Giovanni crede fermamente nelle sue abilità da giocatore e chiede a Federico di poter investire su di lui in vista dei mondiali di poker, promettendo di tatuarsi la sua faccia sul braccio in caso di tavolo finale al main event: "sul momento ci siamo messi a ridere, chi l'avrebbe mai detto che alla fine ci sarei riuscito davvero!"

Gianluca e Giovanni cominciano a fare un tifo sfegatato per il loro compagno di avventure: "mi inviavano un coro di un minuto prima dell'inizio di ogni Day" e passano le notti in bianco in attesa di aggiornamenti provenienti da Vegas.
Il resto lo sappiamo tutti, Federico Butteroni diventa il secondo November Nine italiano e tra due settimane andrà a caccia del braccialetto più prestigioso: "comunque vada, questo risultato è anche un po' merito loro..." Good luck Fede!