
Il check/raise è una delle azioni più forti nel Texas Hold’em, tuttavia molti giocatori alle prime armi tendono ad utilizzarlo nel modo sbagliato. Vediamo come evitare gli errori più comuni.
COME
Il check/raise può essere fatto con diverse size e in diverse situazioni. In genere, la size dovrebbe variare a seconda del board: su un board che contiene diversi progetti una size alta è l’ideale. Su un board di questo tipo il proprio avversario non folderà abbastanza spesso se riceve un buon prezzo, pertanto i bluff con size bassa troveranno resistenza.
Allo stesso modo, le proprie mani di valore possono essere chiamate più spesso anche se si utilizza una size più grande della norma, che diventa quindi l’ideale.
Se il board è dry si può invece optare per puntate più basse: questi sono board che i propri avversari tendono a giocare in hit or fold, pertanto una size bassa risulterà sufficiente per i propri bluff oltre ad essere quella che offre più chances di essere chiamati dagli avversari quando siamo nella condizione di voler ricavare denaro dalle loro mani di valore.
QUANDO
Per fare un check/raise deve sussistere qualcosa di essenziale: il proprio avversario deve puntare! I giocatori passivi non sono quindi i bersagli ideali per questo tipo di mossa, in quanto faranno check-back troppo spesso e quando punteranno avranno mani davvero forti. Al contrario, quei giocatori che effettuano una cbet troppo spesso (o che puntano in caso di mancata cbet) sono molto vulnerabili al check/raise.
Quest’azione si può fare con o senza iniziativa nel preflop: l’importante è essere di fronte all’avversario giusto.
PERCHE'
Il check/raise nasce nel No-Limit Hold’em con uno scopo: punire gli avversari più aggressivi. Se un giocatore punta spesso, è inevitabile che lo faccia anche con mani deboli. Se investe soldi nel piatto con mani con cui intende fare fold ad un rilancio, è compito del buon giocatore di poker provare a prenderli.
Tra tutte le azioni nel postflop, il check/raise è quella che garantisce la maggior fold equity, pertanto è sicuramente fondamentale inserirlo nello spettro delle proprie azioni.
E’ bene tuttavia avere un piano per le strade successive in caso di call ed utilizzare mani che possano migliorare in qualche modo quando non si ottiene il tanto sperato fold.
Il check/raise dovrebbe essere nel repertorio di ogni giocatore di poker competitivo, ma all’inizio della propria carriera la vera sfida è quella di riuscire a capire il momento giusto per piazzarlo.