IMPARARE PER GIOCARE O GIOCARE PER IMPARARE?

Non lo si può nascondere, l’obiettivo ultimo di ogni giocatore di poker è quello di fare profitto. Ma il semplice risultato economico può essere il sintomo che sappiamo giocare, oppure rischia di essere un elemento pericoloso che nasconde insidie e delusioni nel futuro?

La varianza

Il poker è un gioco particolare. In quasi tutti gli altri ambiti della vita una scelta corretta si traduce in un risultato positivo. Al tavolo verde questo non è sempre vero, anzi. Capita piuttosto di frequente che una decisione giusta porti ad un risultato negativo nell’immediato. Si tratta della varianza.
Questo schema è difficile da accettare per la mente umana, così abituata alla logicità di causa ed effetto. Quando le cose vanno male si avverte quindi un forte senso di ingiustizia, che a lungo termine rischia di portare ad un generale senso di insoddisfazione nei confronti del gioco.

Cercare qualcosa su cui si abbia pieno controllo
Se si focalizza la propria attenzione soltanto sul risultato delle nostre scelte, il poker si rivelerà un’esperienza tutt’altro che piacevole. Quello che si può fare è cercare di porsi obiettivi di altro tipo, sui quali si abbia il pieno controllo.
Si può ad esempio costruire un traguardo di un certo numero di mani da giocare in un determinato arco di tempo, oppure imporsi un certo numero di ore settimanali di gioco. Talvolta, questo tipo di target si può anche tradurre in un risultato economico, poichè si scalerà il vip system e si riceveranno benefit maggiori.

Ci si può anche spingere su aspetti meno misurabili, come allenarsi al controllo del tilt durante le proprie sessioni.
Su questi aspetti si ha pieno controllo ed ogni successo o insuccesso dipende in gran parte dalla propria forza di volontà. Non solo sono obiettivi più realistici da raggiungere, ma possono anche essere fonte di grande motivazione giorno dopo giorno nella propria carriera pokeristica.

L’importanza del confronto
Si è visto come sia importante non concentrarsi sull’aspetto economico delle proprie decisioni e di come si debbano cercare traguardi misurabili e poco influenzati dal caso nel breve periodo.
Ma allora...come si può capire se la direzione imboccata è quella giusta? Il segreto è il confronto.
Confrontarsi con altri giocatori è l’unico modo per capire a che punto del proprio percorso pokeristico ci si trova; inoltre, l'ascolto dei pareri altrui è un ottimo modo per crescere.
I giocatori di poker sono in genere molto disponibili ad esporre il proprio parere riguardo ad una giocata, pertanto è bene sfruttare questa possibilità quando se ne ha l’occasione.

Giocare per imparare
Quando si raggiunge una certa maturità pokeristica, si inizia a dare sempre minor preso al risultato di una scelta piuttosto che alla scelta in sé. L’obiettivo non è tanto il tornaconto finale di una decisione quanto la decisione con valore atteso migliore. Non si possono vincere tutte le mani...fa parte del gioco. Quello che si può fare però è prendere ldecisioni profittevoli.

Con l’esperienza ci si troverà sempre meno in difficoltà perché si impara a gestire e comprendere la diversità delle situazioni. Più si gioca, più ci si confronta, più si impara. Ogni sessione dovrebbe iniziare con lo scopo di compiere meno errori possibili. Il denaro verrà con il tempo e sarà una conseguenza inevitabile se ci si concentra sugli aspetti davvero importanti.

Molti giocatori hanno un rapporto negativo con il poker soltanto perché si sono sempre focalizzati sugli aspetti sbagliati. Giocare per imparare e per crescere come giocatore, ponendosi obiettivi realistici, è il modo giusto di vivere il poker. Non si tratta solo di soldi. E’ con questa mentalità che i giocatori più forti al mondo sono riusciti ad arrivare dove sono ora, ed è alla portata di tutti.

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