
Scandinavi
Fuori sono freddi come il ghiaccio, dentro bruciano come il fuoco. Nel loro dizionario non esiste la parola “call”, o forse esiste ma si tratta di una parolaccia visto che non la usano mai. Dal primo livello del torneo alle ultime 3 mani di giornata continuano a spingere come dei forsennati. Averne uno alla propria sinistra è sconsigliato dai medici di mezzo mondo a causa del forte rischio di ulcere.
Russi
Avete presente l’ultima volta che quell’omone biondo ha ordinato un bicchiere d’acqua al tavolo? Ecco, non era acqua quella.
Il poker è un gioco da duri e in quanto tale un po’ di vodka non può che aiutare! Chiamare una loro apertura viene preso come un affronto personale da punire con il braccio di ferro. Non esiste showdown economico, un uomo si può definire tale solo se ha il coraggio di mettere in mezzo il proprio stack prima del river.
Asiatici
C’era una volta il poker, skill game con una componente aleatoria grazie al quale, con studio e dedizione, ci si poteva ritagliare un bello stipendio a fine mese. In Estremo Oriente si gioca una variante particolare di Texas Hold’em nella quale l’obiettivo è proprio quello di scialacquare il proprio stipendio nei modi più creativi! Il poker non è tanto una questione di soldi, è piuttosto un piacevole passatempo in cui la gioia più grande risiede nel vedere la faccia dei propri amici quando i loro assi vengono demoliti dalle mani più improbabili. Tutto bellissimo!
Tedeschi
Sono i nitty per eccellenza. Amano la perfezione e l’unico punto con il quale pensano valga la pena mettere soldi nel piatto è il nuts. Sono tipi molto pazienti e non hanno alcun problema a foldare anche tutto il giorno se serve. Quando si gioca da shortstack in bolla sono alleati preziosi per guadagnare tempo ed eliminazioni, poichè i dealers si dimenticano regolarmente della loro presenza al tavolo.
Americani
Non ha importanza da quanto tempo tu stia giocando: loro hanno sempre più esperienza di te. In media imparano le regole del gioco prima ancora di pronunciare la parola “mamma” e spennano i parenti alle cene di famiglia sin da quando tu stavi ancora imparando le tabelline. Potrebbero sembrarti un po’ chiusi, ma probabilmente stanno solo aspettando il pollo del tavolo. Che per inciso, potresti proprio essere tu.
Mediterranei
Francia, Spagna, Grecia e la nostra cara Italia. Cosa ne pensano i pokeristi in giro per il mondo? Siamo tipi allegri e per natura curiosi, viviamo nella costante paura di venire fregati con grande piacere da chiunque stia facendo una value bet. La nonna ci ha insegnato a non fidarci degli sconosciuti tutto sommato! Sì, proprio lei, la stessa nonnina che saremmo disposti a mettere sul tavolo per inseguire il nostro progetto a colore. Non siamo bravi a foldare e almeno il flop è un piacere che non ci deve togliere nessuno, quasi come il caffè di prima mattina. L’aggressività ?Cos’è? Non è più facile vedere il river, se ci limitiamo a fare call e check?
E voi cosa ne pensate di questi luoghi comuni? Sono tutti pregiudizi ingiustificati o, come in ogni presa in giro, c’è un fondo di verità?