Cos'è un range

Leggere la mano dell’avversario è l’essenza del poker. Il ragionamento, per quanto sofisticato, non porterà all’assegnazione esatta del valore della mano avversaria, ma può avere lo scopo di stimare un ventaglio di possibili combinazioni di carte, il cosiddetto “range”.
Se il range attribuito a un opponent è verosimile, si possono massimizzare i profitti e minimizzare le perdite.

In che modo?

E’ fuor di dubbio che la scrematura delle mani avversarie richieda un’occhio clinico sviluppato e intuitivo, ma queste caratteristiche vengono limate dall’esperienza.
Gli elementi che aiutano a costruire uno spettro di mani sono diversi e influenzabili da molti fattori, i quali andranno infine correlati tra di loro.

IL RANGE IN PERCENTUALE

Nel gergo pokeristico e per comodità di studio, si suole indicare il ventaglio di mani con una percentuale.
Le possibili mani di un giocatore sono indicate dunque come una fetta del totale di tutte le combinazioni di starting hands nel Texas Hold’em.
Ad esempio, assegnare all’avversario un range del 15%, significa che egli è ragionevolmente in possesso di 77+, A7s+, K9s+, QTs+, JTs, ATo+, KTo+, QJo, ossia circa 200 combinazioni di starting hands delle 1326 totali.

ASSEGNARE UN RANGE

Esistono due tipi di assegnazione : preflop e postflop.
Nel preflop vanno valutate condizioni quali il profilo dell’avversario e la posizione.
Nel postflop incidono la texture del board e i betting patterns.
Tuttavia, i due capitoli di gioco restano correlati.
La costruzione del range nel postflop è comunque dipendente dalle azioni che si sono svolte nel preflop.

E’ ad esempio evidente che in un piatto rilanciato (raised pot) oppure “tribettato” (3bet pot) il range dell’aggressore sia differente. Nel secondo caso il ventaglio di mani di oppo subirà un’ ulteriore scrematura.
Difatti, in un tavolo 6max, la media della popolazione pokeristica 3betta con un range che oscilla tra l’1 e il 25%, mentre rilancia da original raiser con un range che oscilla tra il 10 e il 45%.

E’ importante, inoltre, prendere note sull’ avversario, studiare le sue mosse e ricostruire le sue azioni dopo lo showdown.
Lo studio post-sessione è uno strumento utile per prendere appunti sugli aspetti caratteristici dei giocatori abituali ai tavoli (regulars): calling range, range di openraise, 3bet e 4bet range ecc.

In conclusione individuare un ventaglio di carte è più importante delle carte stesse. Se l’avversario ha una mano debole è il momento di fare un bluff costringendolo al fold. Viceversa se ha un punto forte, è consigiliabile rivalutare la propria top pair top kicker.
“Attacca il nemico solo quando è vulnerabile. Non attaccare per dimostrare la tua forza, ma solo quando la tua forza può essere applicata.”
(Sun Tzu, “L’arte della guerra”)

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