
Negli ultimi tempi il mondo del poker è diviso tra chi pensa che il GTO sia l’obiettivo da inseguire per essere i vincenti del futuro e chi dice che l’exploitation è e sarà sempre in primo piano per chiunque voglia fare profitto nel poker. Tuttavia le due cose sono più connesse di quel che si pensa.
La forza del GTO
GTO è una sigla che sta per “Gioco Teoricamente Ottimale” e indica uno stile di gioco incentrato sulla soluzione matematica del poker. Tale soluzione è impossibile da trovare nella pratica, ma ci si può avvicinare in molte dinamiche e i giocatori più in gamba passano diverse ore alla ricerca di frequenze ottimali. E’ una strategia di stampo “difensivo”, che mira a rendersi non exploitabili in alcun modo.
Un giocatore che gioca una strategia GTO non ha alcun leak: il suo gioco non ha lacune e il meglio che si possa fare è utilizzare la stessa strategia in modo da fare pari (rake esclusa). I suoi avversari avranno un valore atteso (o EV) pari a zero su ogni loro decisione se giocano allo stesso modo e un valore atteso negativo se utilizzano qualsiasi altra strategia sbilanciata. Siccome questo stile non richiede alcun tipo di lettura al tavolo ma si basa sulla speranza che i propri avversari commettano qualche errore nel corso di una mano, può sembrare che sia il modo più semplice per affrontare il poker online. Ma non è tutto rose e fiori.
La forza dell’exploitation
Il grosso limite del GTO è che, sebbene sia uno stile profittevole contro chiunque commetta degli errori, non si riesce mai a massimizzare il proprio EV. Quando un giocatore mostra una debolezza, la strategia migliore è l’attacco, non la difesa. Se un avversario folda a troppe cbet, non vogliamo cbettare quanto la matematica ci dice sia giusto fare, vogliamo cbettare molto di più e vincere tutti quei soldi extra che vengono lasciati per strada. Questa è la strategia exploitative. Più un giocatore ha lacune, più una strategia exploitativa è vantaggiosa rispetto ad una incentrata sul GTO. Questa strategia ha solo vantaggi o anche delle debolezze? E' tutto connesso.
Passare all’attacco, come nella boxe, lascia dei buchi nella difesa. Se un giocatore si accorge che iniziamo a cbettare di più, potrebbe passare al contrattacco e punirici con più controrilanci o con un numero inferiore di fold. Nella realtà, questo capita meno spesso di quanto si pensi.
Lo studio del GTO è quindi tempo perso?
Assolutamente no. Anzi, chiunque voglia diventare un maestro delle tecniche exploitative dovrebbe studiare il GTO più a fondo possibile. Studiare una buona difesa ci aiuta a capire dove la difesa altrui è fallace. Le stesse falle che andremo poi ad attaccare con l’exploitation.
Una conseguenza di sapere cosa non è exploitabile, è notare subito cosa lo è. Un giocatore che conosce tutte le frequenze ottimali riesce a vedere in un batter d’occhio dove i propri avversari non le tengono, e quindi dove andare a colpire più duro.
Nonostante le discussioni tra i sostenitori del GTO e quelli dell’exploitation siano sempre più infiammate, come spesso accade la verità sta probabilmente nel mezzo. Un giocatore esperto conosce i pregi e i difetti di entrambe le strategie, in modo da essere pronto a cambiare marcia quando la situazione lo richiede.