
A volte capita che la linea più profittevole sia anche la più inaspettata. E’ questo il caso dello smooth call, un call fatto con una mano che di solito merita un controrilancio. A certe condizioni ovviamente. Vediamo quali.
Esempio – uno smooth call dal bottone
Cash Game, NL100
EP – 110€
MP – 85€
Villain – CO – 120€
Hero – BTN – 165€
SB – 26€
BB – 115€
MP – 85€
Villain – CO – 120€
Hero – BTN – 165€
SB – 26€
BB – 115€
Hero ha Kh Kd.
**Preflop**
EP folds. MP folds, Villain raises 3€, Hero calls 3€
Questo è un classico esempio di smooth call. Affinchè questa mossa sia più profittevole di un controrilancio si devono verificare una o più di queste condizioni:
- il giocatore che ha aperto folda troppo ai controrilanci
- un giocatore molto aggressivo nel preflop deve ancora parlare
- un giocatore attivo in situazione di short stack deve ancora parlare
Vediamole in dettaglio.
Il giocatore che ha aperto folda troppo ai controrilanci
Quando si ha di fronte un giocatore che folda molto alle 3bet può essere più profittevole chiamare e tenerlo in gioco piuttosto che controrilanciare e ricevere un fold nella gran parte dei casi. Infatti, quando si ha una mano premium e il proprio avversario folda, questi sta facendo la scelta giusta, anche se non lo sa. Tenendolo in gioco, gli diamo invece la possibilità di commettere errori nel postflop.
Quando si ha di fronte un giocatore che folda molto alle 3bet può essere più profittevole chiamare e tenerlo in gioco piuttosto che controrilanciare e ricevere un fold nella gran parte dei casi. Infatti, quando si ha una mano premium e il proprio avversario folda, questi sta facendo la scelta giusta, anche se non lo sa. Tenendolo in gioco, gli diamo invece la possibilità di commettere errori nel postflop.
Pertanto, più riteniamo di avere edge postflop e più il call diventa la scelta ottimale. Si noti che dai bui resterà spesso più profittevole una 3bet, poichè non si ha posizione nel postflop.
Un giocatore molto aggressivo nel preflop deve ancora parlare
Limitarsi al call sull’apertura di un giocatore dà la possibilità a quelli che devono ancora parlare di effettuare uno squeeze play. Se alla nostra sinistra ci sono giocatori che tendono ad abusare di questa mossa, il call nel preflop sul primo rilancio è senza dubbio l’opzione che garantisce mediamente il maggior profitto. Si noti infatti che in genere uno squeeze ha una dimensione più alta di una normale 3bet, rendendo così il piatto più grosso già dal preflop.
A seconda della reazione dell’original raiser è poi possibile decidere se limitarsi al call dello squeeze o se effettuare un ulteriore controrilancio in 4bet.
Limitarsi al call sull’apertura di un giocatore dà la possibilità a quelli che devono ancora parlare di effettuare uno squeeze play. Se alla nostra sinistra ci sono giocatori che tendono ad abusare di questa mossa, il call nel preflop sul primo rilancio è senza dubbio l’opzione che garantisce mediamente il maggior profitto. Si noti infatti che in genere uno squeeze ha una dimensione più alta di una normale 3bet, rendendo così il piatto più grosso già dal preflop.
A seconda della reazione dell’original raiser è poi possibile decidere se limitarsi al call dello squeeze o se effettuare un ulteriore controrilancio in 4bet.
Un giocatore attivo e in situazione di short stack deve ancora parlare
Se alla propria sinistra c’è invece un giocatore corto, limitarsi al call può essere un buon modo per intrappolare anche il giocatore che ha effettuato l’apertura nel preflop.
Se alla propria sinistra c’è invece un giocatore corto, limitarsi al call può essere un buon modo per intrappolare anche il giocatore che ha effettuato l’apertura nel preflop.
I giocatori corti hanno infatti la tendenza ad effettuare controrilanci in all-in piuttosto che a fare call. Questo lascia l’original raiser in una situazione scomoda, dove potrebbe cadere in errore e spingere una mano non eccezionale per isolarsi contro lo short, finendo così per scontrarsi contro la nostra mano premium.
Quando NON fare smooth call
Esistono situazioni opposte alle precedenti che rendono lo smooth call una pessima opzione. Ad esempio, se il nostro avversario non folda mai alle 3bet è bene punirlo e ingrandire il piatto sin da subito, nella speranza di vincere un pot enorme dopo il flop. In questo caso lo slowplay è da evitare in ogni modo.
Inoltre è preferibile non aspettarsi troppi squeeze se i bui sono passivi: questi giocatori non fanno quasi mai controrilanci in bluff, tanto vale essere i primi ad effettuarne uno.
Esistono situazioni opposte alle precedenti che rendono lo smooth call una pessima opzione. Ad esempio, se il nostro avversario non folda mai alle 3bet è bene punirlo e ingrandire il piatto sin da subito, nella speranza di vincere un pot enorme dopo il flop. In questo caso lo slowplay è da evitare in ogni modo.
Inoltre è preferibile non aspettarsi troppi squeeze se i bui sono passivi: questi giocatori non fanno quasi mai controrilanci in bluff, tanto vale essere i primi ad effettuarne uno.
I fattori da considerare prima di ogni azione al tavolo sono davvero molti, quindi è bene evitare le decisioni avventate e chiedersi sempre se ci sono modi più profittevoli di giocare una certa mano. E’ il caso dello smooth call con le mani premium, cercando le situazioni giuste senza eccedere d'altro canto in slowplay ingiustificati.