I LIVELLI DI PENSIERO NEL DETTAGLIO

Una delle abilità che contraddistingue i giocatori che adoperano scelte corrette è la capacità di porsi sempre ad un livello di pensiero superiore rispetto ai propri avversari. Ma cos’è come funzionano i livello di pensiero?

Cosa sono i livelli di pensiero
Quello dei livelli di pensiero è un concetto vecchio come il poker, ma è stato teorizzato per la prima volta da David Sklansky nel suo libro “NL Hold’em theory and practice”.Come suggerisce il nome, i livelli di pensiero servono a catalogare i propri avversari in base alla profondità dei ragionamenti che questi sono in grado di fare al tavolo da poker.

In genere, il livello di un giocatore si può misurare in base alla profondità dei suoi ragionamenti. Questi sono i principali e i più comuni, ma la scala non ha di fatto una fine e si potrebbe continuare ad oltranza.

Livello 0 - Nessun ragionamento
Questo livello è una particolarità rispetto agli altri, infatti corrisponde a quei giocatori che non conoscono le regole oppure non sono in grado di ragionare lucidamente, magari perchè in preda ad un grosso tilt. Sono molto imprevedibili, ma altrettanto rari al di fuori dei tavoli play money.

Livello 1 - Cosa ho in mano?
Quando un giocatore impara le regole, in genere questo è il livello a cui ragiona. La maggior parte delle sue decisioni si fonda solo su due fattori: la loro mano e il board. Non si concentrano molto sulla lettura delle mani altrui e in genere lo fanno male. La maggior parte dei giocatori occasionali ricade in questa categoria.

Livello 2 - Cosa ha il mio avversario in mano?
Imparate le regole del gioco e appurato che non si tratta di un gioco di sola fortuna, il giocatore di poker inizia ad applicarsi e ad usare ragionamenti più profondi. Inizia così a prestare più attenzione al range dei propri avversari, basando le proprie decisioni non solo sulla propria mano ma anche su quella che potrebbero avere gli altri giocatori. Un regular è appena nato.

Livello 3 - Quale mano rappresento al mio avversario?
E' possibile battere i microstakes senza nemmeno raggiungere questo livello di pensiero. Tuttavia, se si vogliono scalare gli stakes, è necessario imparare come battere anche gli altri giocatori regolari. In questo caso occorre sapere non solo quello che potrebbero avere loro, ma anche quello che potremmo avere noi ai loro occhi, in modo da non risultare troppo prevedibili.

Livello 4 - Quale mano pensa di stare rappresentando il mio avversario?
Chi aspira ad essere più forte riesce ad utilizzare ragionamenti ancora più complessi. Non si limita solo a capire cosa stanno rappresentando gli avversari, ma entra nella loro testa e cerca di capire anche quello che gli altri provano a ottenere.

Qual è il livello di pensiero giusto?
Si potrebbe erroneamente pensare che il risultato migliore sia quello di tenere al tavolo il più alto livello di pensiero possibile. Ciò non è affatto vero e nello specifico il livello di pensiero migliore è quello appena sopra a quello dei propri avversari.

Di fronte ad un giocatore di livello 1, che non ha dimestichezza con la lettura delle mani, è superfluo ragionare a livello 3 per capire cosa stiamo rappresentando con una certa giocata: lui non lo sa.
La profondità di pensiero migliore per affrontare giocatori di questo tipo è quella di livello 2, ossia quella in cui non ci si cura di quello che si sta rappresentando ma solo di quello che potrebbero avere loro.

Allo stesso modo, non avrebbe senso ragionare a livello 2 contro giocatori di livello 0: non si può leggere la mano di un giocatore che non conosce nemmeno le regole e bisognerà quindi ripiegare sul livello 1, limitandoci alle carte che ci sono state servite.

La teoria dei livelli di pensiero è un concetto sempre attuale nel poker. I giocatori più forti sono in grado di ragionare a qualsiasi livello di pensiero e passano dall’uno all’altro a seconda di chi hanno di fronte, riuscendo così a massimizzare il proprio profitto contro diverse tipologie di avversario.

 

 

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