
I piatti 3bettati rappresentano la situazione più difficile per molti giocatori, soprattutto quelli alle prime armi. Il primo passo per imparare a gestirli è la comprensione della matematica alla base di queste dinamiche.
Due diversi approcci
In genere quando si aggredisce in un piatto 3bettato esistono due correnti di pensiero, o comunque due diversi approcci da utilizzare a seconda della situazione.
La maggioranza preferisce usare size relativamente basse al flop e al turn in modo da avere uno stack pari al pot sul river. Questo consente di spalmare la propria fold equity sul maggior numero di strade.
Puntare una size standard come 2/3 piatto infatti non garantirebbe sufficiente fold equity al river, dove lo stack rimanente sarebbe piuttosto esiguo.
Puntare una size standard come 2/3 piatto infatti non garantirebbe sufficiente fold equity al river, dove lo stack rimanente sarebbe piuttosto esiguo.
Altri giocatori preferiscono gestire i piatti 3bettati su due strade. In questo caso la size che utilizzano al flop tende verso il pot, in modo che al turn riescano a finire ai resti con un’altra puntata pari al pot oppure una piccola overbet. Questa strategia è in genere usata sui board più ricchi di progetti, specie contro avversari occasionali.
Ma cosa cambia dal punto di vista matematico per chi attacca e per chi difende?
Approccio su 2 strade
Per chi attacca
In questo caso chi punta decide di farlo con una puntata pari al piatto. Quando è che questa puntata risulta sempre profittevole?
Il punto in cui questa puntata fa break even si trova attraverso questa formula:
BE = X/(1+X)
Dove X è pari al rapporto tra il piatto e la puntata.
Pertanto, a fronte di una puntata pari al pot:
BE = 1/(1+1) = 0,5 = 50%
Se il proprio avversario folda almeno una volta su due, un bluff è sempre profittevole.
Quando si va all-in al turn lo si fa con la stessa size (in relazione al piatto), pertanto la matematica è la stessa e anche qui basta che l’avversario foldi almeno il 50% delle volte per ottenere un profitto istantaneo.
Per chi difende
Se chi punta lo sta facendo per vincere il piatto iniziale, chi chiama lo fa invece per vincere il piatto al quale si è aggiunta anche la puntata dell’aggressore. Come si può quindi intuire, il call necessita di minor successo per essere profittevole.
Nello specifico quando si subisce una puntata di size X pari al piatto, è necessario investire X per vincere 2X. Si stanno quindi ricevendo odds di 2-a-1 ed è sufficiente aspettarsi di vincere il piatto 1 volta su 3 per fare call con profitto.
Anche qui, siccome la size al turn rispetto al pot sarà la stessa, il calcolo è il medesimo. Si può fare call fino a che si ritiene di vincere almeno il 33% delle volte.
Approccio su 3 strade
Per chi attacca
Questa volta chi attacca lo fa utilizzando una size di metà piatto al flop e al turn, per poi avere lo stack pari al pot sul river se si era partiti con stack 100x.
Utilizzando la formula vista in precedenza, le puntate al flop e al turn hanno un profitto istantaneo fintanto che l’avversario folda almeno:
BE = 0,5/(1+0,5) = 0,33 = 33%
Quindi è sufficiente che il proprio avversario faccia fold almeno 1 volta su 3 e queste puntate sono sempre profittevoli anche se fatte in bluff.
Al river tuttavia il proprio all-in ha di solito la dimensione del pot, pertanto la situazione è del tutto analoga all’approccio su due strade visto in precedenza:
BE = 1/(1+1) = 0,5 = 50%
L’all-in finale necessita quindi di avere successo almeno il 50% delle volte per risultare profittevole in bluff.
Per chi difende
Quando subisce una puntata pari a mezzo piatto, chi difende deve investire un certo ammontare X per vincere 3X (la puntata X e il piatto originale 2X). Sta ricevendo odds di 3-a-1, pertanto per fare un call profittevole è sufficiente vincere soltanto il 25% delle volte.
Quindi, se in un piatto 3bettato si affronta una puntata di ½ pot è bene ricordarsi che basta vincere la mano 1 volta su 4 per giustificare il call.
Tuttavia se al river si deve chiamare una puntata pari al piatto è bene notare che si stanno ricevendo odds peggiori e, come nel caso precedente, è necessario aspettarsi di vincere 1 volta su 3 per fare call.
Quando si vuole migliorare il proprio gioco nei piatti 3bettati è bene cominciare con il comprenderne la matematica. Solo così è possibile individuare le frequenze giuste di puntata e di difesa evitando di commettere costosi errori.