
Le scary cards sono particolari carte che possono scendere al turn o al river e fornire una buona opportunità di bluff. Per riconoscere queste carte è necessaria molta esperienza, infatti queste cambiano a seconda del board e non sono sempre le stesse. Vediamo come sfruttarle.
Le caratteristiche di una scary card
Una scary card è una carta in grado di modificare la texture del board, in un modo che possa “spaventare” i giocatori nella mano. Per questo motivo, le scary cards sono ottime quando si sta effettuando un bluff.
Spesso si considera erronamente che le scary cards siano solo le overcards: questo non è affatto vero e a volte una carta alta può persino essere una delle peggiori per continuare un bluff.
A definire una scary card sono la texture del board, il range del proprio avversario e il proprio percepito.
Questione di prospettiva
In genere (ma non sempre), una scary card è tale per tutti i giocatori nella mano. Spesso riuscire a sfruttarla è solo questione di utilizzare un approccio più positivo.
È facile venire ingannati dalla propria mente e pensare che l’avversario avrà proprio quel punto che si è appena chiuso, ma nella maggior parte dei casi ciò non è vero e anche lui starà pensando la stessa cosa.
Sfruttare le scary cards richiede un approccio ottimistico: il proprio avversario potrebbe aver centrato un buon punto al turn o al river, ma la maggior parte delle volte non è così.
Come ragiona il proprio avversario?
Si potrebbero dividere i propri avversari in due grandi macro-categorie:
- i giocatori che non si preoccupano del range del proprio avversario
- quelli che lo fanno
Se si sta affrontando un giocatore del primo tipo, la propria concentrazione dovrebbe essere focalizzata solo sul suo range. Che tipo di mani ha quando fa call al flop? Come si lega questa carta ad esse?
Contro avversari del genere le overcards sono le carte migliori per effettuare un bluff. Il loro range di call comprende infatti molte coppie e ogni carta alta ne peggiora leggermente il valore. L’errore che commettono questi giocatori è quello di ragionare troppo spesso con la forza assoluta della propria mano: una second pair può valere un call al flop ma sarà un fold al turn se diventa la terza coppia.
Il discorso è più complesso quando si parla di giocatori competenti. Questi saranno consapevoli del range del proprio avversario e una carta alta non sarà necessariamente brutta ai loro occhi.
Supponiamo che il flop sia 7h8h3d. Se dovessero fare check/call al flop è ragionevole pensare che lo facciano anche su un Kd al turn, in quanto questo non fa parte del range di chi ha puntato al flop. Una carta bassa ma connessa al board, come ad esempio il 5, sarebbe invece una discreta scary card.
In questi casi è molto importante raccontare una storia credibileedevitare bluff fin troppo ovvi. Quando si punta su un board ricco di progetti, uno di questi che si chiude rappresenta una buona opportunità di bluff.
Non dimenticare mai la propria immagine
La propria immagine al tavolo è altrettanto importante quando si parla di scary cards.
Un particolare turn o river potrebbe essere buono per un bluff, ma se si sta puntando e controrilanciando di continuo i propri avversari saranno sempre più propensi al call.
Al contrario, se si pensa di avere un’immagine solida, una grossa puntata su una carta piuttosto “bianca” può avere comunque ottimi risultati.
Nel poker bluffare si potrebbe definire come una vera e propria arte. Per farlo in modo corretto è necessario analizzare la situazione sotto diversi punti di vista, senza soffermarsi ad un’analisi del board troppo banale.