
I tornei in modalità knockout (K.O.), rappresentano una divertente variante ai classici freezeout. Molti giocatori li affrontano più o meno allo stesso modo, quando in realtà si dovrebbero prendere alcuni accorgimenti. Ecco i principali.
Come funziona un torneo K.O.
Tutti i tornei knockout prevedono che una certa percentuale del buy-in non vada ad accumularsi nel montepremi ma venga tenuta da parte per le “taglie”.
Ogni giocatore ha infatti una taglia sulla propria testa, che verrà vinta da chiunque riesca ad eliminarlo.
Esistono diverse tipologie di torneo knockout:
- K.O. standard, dove le taglie sono fisse e di solito corrispondono ad una piccola percentuale del buy-in (in genere meno del 30%)
- Super K.O., dove le taglie sono fisse e corrispondono ad una grossa fetta del buy-in (a volte anche più del 50%)
- K.O. progressivo, dove la propria taglia aumenta ogni volta in cui si elimina un giocatore. In questo caso le taglie tendono ad essere piuttosto basse a inizio torneo ma possono corrispondere a diversi buy-in sul finale.
Principali accorgimenti
La differenza principale tra un normale torneo freezeout e uno K.O. risiede nel valore aggiunto che si ottiene dall’eliminazione di un giocatore.
Una strategia small ball nelle fasi iniziali diventa ancora più profittevole, in quanto vedere molti flop con mani speculative è il modo migliore di centrare mani monster e garantirsi una chance di vincere lo stack ai giocatori meno capaci.
Nei tornei K.O. è molto importante preservare il proprio stack, evitando di perderne grosse porzioni in situazioni troppo marginali. Questo perchè l’unico modo di eliminare un giocatore dal torneo è avere più chips di lui e ritrovarsi short stack si può tradurre in un mancato profitto.
Il valore degli short stack
Quando al tavolo si ha un giocatore short stack, la propria attenzione dovrebbe essere rivolta a lui.
Un avversario corto rappresenta un potenziale profitto istantaneo ed è consentito prendersi qualche rischio extra pur di isolarsi contro di lui.
Questo non sarà sempre un compito facile, in quanto anche gli altri giocatori al tavolo proveranno a fare lo stesso. Se un avversario corto è coinvolto in una mano, è lecito aspettarsi range più larghi del solito dagli altri giocatori nel piatto e perciò un gioco aggressivo risulta molto profittevole.
Se un giocatore è rimasto con una manciata di bui, non è un problema cercare di metterlo all-in preflop anche quando si ha una mano discutibile. La possibilità di vincere una taglia compensa infatti un eventuale svantaggio in termini di equity.
La taglia di un giocatore corto non dovrebbe comunque essere una scusa per compromettersi il torneo: se si ha uno stack medio-basso (15-30 bui), è importante non sprecare troppe chips in giocate azzardate.
Giocare da short stack
In un torneo knockout, quando si è corti si diventa a tutti gli effetti un bersaglio. Una taglia risulta infatti molto appetitosa, specie se si devono rischiare poche chips per vincerla.
In questi particolari tornei ci si può aspettare molta più action quando si è corti e si decide di andare all-in, pertanto è meglio pensarci due volte quando si vogliono rubare i bui con una mano trash.
In compenso sarà molto più semplice prendere valore dalle mani più forti e si può allargare il proprio concetto di “shove per valore”.
Le taglie servono a stimolare action al tavolo e rendono i tornei knockout molto divertenti. Quando si ha uno stack profondo è possibile prendersi qualche rischio controllato, ma se invece si è corti il torneo andrebbe affrontato in modo più “normale”, tenendo ben presente che gli avversari saranno molto più agguerriti.