COSA CAMBIA DALL'HOLDEM ALL’OMAHA

Il Pot Limit Omaha o PLO è una variante che sta prendendo sempre più piede tra gli appassionati di poker. Tuttavia molti giocatori tendono a commettere errori molto costosi quando passano dall’Hold’em al PLO. Vediamo i principali errori da non commettere.
STARTING HANDS
La prima difficoltà che incontrano i novizi dell’Omaha è legata alla scelta delle proprie starting hands. I giocatori occasionali tendono a non avere le idee molto chiare su quella che è una buona mano di partenza nel PLO.

L’errore più comune è quello di cercare mani che possano colpire diversi tipi di board, quando in realtà è molto meglio usare mani che siano molto forti su una specifica texture.

Ad esempio un novizio potrebbe essere indotto a pensare che Jh Qh 5s 6s sia una buona mano, in quanto è in grado di legare su molti flop. Questo è un grosso errore, difatti si tratta di una vera e propria trash hand. Una mano come 5s 6s 7h 8d è molto meglio rispetto alla precedente, data la possibilità di creare progetti molto più forti. Si noti che un progetto con 9 outs non è nulla di eccezionale nel PLO, esistono infatti situazioni in cui si possono avere fino a 20 outs.

Un altro errore comune è quello di pensare alle starting hands dell’Omaha allo stesso modo nel quale si pensa a quelle dell’Hold’em. Nel NLHE la mano migliore, AA, ha equity a dir poco dominante su qualsiasi altra mano. La migliore starting hand nell’Omaha, AAKK double suited, ha un vantaggio di equity soltanto marginale su ogni altra mano “giocabile”. In genere, si parla di un 60-40. Questo non significa che ad Omaha la fortuna abbia un peso maggiore, ma soltanto che il gioco postflop assume maggior importanza.

FORZA DELLE MANI POSTFLOP
Durante la transizione all’Omaha è necessario rivalutare la forza relativa che hanno alcune combinazioni nel postflop. Anche qui un errore molto comune è legato al trascorso nel NLHE. Nello specifico i principianti tendono a sopravvalutare la forza di alcune mani, che sono forti nel Texas Hold’em ma mediocri nel PLO.

Ne sono un esempio le overpairs e le doppie coppie basse. Ad Omaha è comune che i giocatori abbiano punti molto forti al river, pertanto è necessario aumentare i propri standard di attenzione quando si valuta una mano. I giocatori più forti di Omaha non si fanno problemi a foldare anche un set se la situazione lo richiede.

Con 4 carte vi è inoltre la possibilità di fare progetti decisamente forti e può capitare che al flop un draw sia in vantaggio di equity contro mani già chiuse. In genere, la situazione ideale che si dovrebbe cercare nel postflop è quella in cui si ha già un buon punto ma anche la possibilità di migliorare la propria mano grazie a uno o più progetti, che in questo contesto si chiamano redraws.
E’ bene infine ricordarsi che ad Omaha per formare la propria combinazione allo showdown è obbligatorio usare 2 carte della propria starting hand e 3 del board. Avere solo una carta di cuori quando ve ne sono 4 sul board, non significa avere un colore!

SFATARE ALCUNI LUOGHI COMUNI SULL’OMAHA
Il più diffuso è probabilmente quello secondo il quale ad Omaha non è possibile bluffare. Non è così e questa massima vale soltanto contro i giocatori occasionali, come nel Texas Hold’em del resto. I bluff sono parte cruciale di questa variante, ma assumono molta più importanza i blockers, ossia quelle carte in nostro possesso che riducono le possibilità di chiudere un progetto per l'avversario.

C’è chi pensa inoltre che ad Omaha il flop sia sempre da vedere per capire la forza della propria mano. In realtà questo può rivelarsi un errore costoso e così facendo si rischia soltanto di perdere troppi piatti nel lungo periodo.
Infine, si sente dire di frequente che ad Omaha conti solo la fortuna. Sebbene la varianza sia in genere più alta rispetto al NLHE, questo non è vero: si tratta di un gioco più complesso rispetto al poker a due carte e di conseguenza è possibile ritagliarsi un maggior vantaggio contro i propri avversari.

Il PLO può rivelarsi una variante molto divertente e senza dubbio profittevole. Per diventare maestri nella specialità è però necessario perdere alcune cattive abitudini che molti giocatori tendono a trascinarsi dal NLHE, cercando di aprire la mente a dinamiche differenti.

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