QUANDO FARE UNA 2-BARREL AL TURN

Conviene continuare a bluffare dopo che il proprio avversario ha chiamato al flop? Non è sempre facile da determinare. Vediamo in base a cosa decidere se farlo o meno.

Da cosa dipende?

I fattori da considerare sono diversi:

  • Il turn
  • La propria equity
  • Il proprio avversari
  • Il proprio piano

Vediamoli uno ad uno.

Il turn

Non tutti i turn sono buoni per continuare un bluff. Le carte migliori sono quelle che “infastidiscono” con più probabilità il proprio avversario. In termini tecnici, quelle che forniscono la maggior fold equity. Di che carte parliamo?

Quando un avversario si limita al call sul flop, la maggior parte del suo range è composto da singole coppie. Ne consegue che il turn peggiore per chi ha fatto call è rappresentato da un’overcard. Il motivo è semplice: il giocatore che punta ha più carte alte nel range rispetto a chi effettua call.

Le overcards al flop sono quindi carte buone per continuare un bluff sul turn, mentre le peggiori sono quelle che pareggiano il board.

Per fare un esempio, i turn migliori per continuare un bluff dopo il flop T-6-3 sono tutte le carte dal Jack in su. Quelli peggiori sono il T, il 6 e il 3.

Sul classico flop con singola carta alta, ad esempio Q-7-3, forniscono una buona opportunità di bluff anche tutte le carte comprese tra la Q e il 7. Questo perchè sui board di questo tipo è facile ricevere call al flop anche da mani di tipo second pair.

La propria equity

Il valore atteso di un bluff è dettato dalla combinazione tra equity e fold equity. In genere è bene avere un po’ di entrambe, ma ci sono casi in cui l’equity è così buona da essere sufficiente da sola.

Prendiamo ad esempio un flop Th 6c 3d. Se avessimo Jh Qh e cadesse un 9h al turn, questa carta fornirebbe poca fold equity. Tuttavia la propria equity sarebbe così alta che puntare non si rivelerebbe comunque un errore.

Il proprio avversario

Come per la carta del turn, anche il proprio avversario è rilevante per valutare la propria fold equity.

Se il proprio avversario gioca spesso in hit or fold, bluffarlo al turn non è quasi mai una buona idea. Questi giocatori prendono al flop le loro decisioni: la maggior parte dei fold è concentrata lì.

Per ovvi motivi anche contro le calling station si dovrebbero evitare i bluff, ma ciò è vero sin dal flop.

Il proprio piano

A volte si decide di bluffare un brutto turn solo perchè era parte del piano iniziale.

Esistono board sui quali una strategia di bordate singole è quasi sempre un errore. Ne sono il classico esempio i board ricchi di progetti: su questi flop il proprio avversario farà molti call con l’idea di fare fold nel prosieguo della mano.

In questi casi, se si decide di puntare al flop è necessario partire con l’idea di bluffare la maggior parte dei turn e river.

Su queste texture non è tanto la carta del turn o del river ad alzare la fold equity, ma il semplice fatto di continuare a puntare su un board connesso.

Quando si bluffa in una situazione di questo tipo, è bene non farsi scoraggiare da un turn non eccezionale e continuare l’aggressione fiduciosi di ottenere molti fold sul river.

I giocatori alle prime armi hanno difficoltà a capire quando è il caso di continuare un bluff o di rinunciare. In realtà la risposta è facile da trovare, bisogna soltanto considerare tutte le variabili in gioco e non avere paura di premere il grilletto quando è logico farlo.


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