
Introdurre uno stop loss nella propria strategia è un modo semplice e diretto per limitare l’impatto della varianza sul proprio mindset. Tuttavia questa scelta non ha solo aspetti positivi, vediamo perchè.
Cos’è uno stop loss
Nel cash game, lo stop loss è la cifra massima che ci si prefissa di poter perdere in una certa sessione. Una volta raggiunto questo limite si chiudono immediatamente i tavoli, in modo da evitare danni eccessivi.
A volte lo stop loss non si limita ad una singola sessione ma viene usato su archi di tempo più lunghi: capita soprattutto quando ci si muove ad un nuovo limite e si vogliono controllare i rischi. In tal caso, raggiunto lo stop loss, si torna a giocare allo stake inferiore.
A quanti buy-in dovrebbe corrispondere uno stop loss?
In realtà, un po’ come per quanto riguarda la gestione del bankroll, è una questione piuttosto personale. Prima di fissarne uno è importante essere onesti con se stessi e chiedersi a che punto una perdita diventa tale da annebbiare la propria mente. Per alcuni giocatori si tratta di pochi resti, altri potrebbero reggere perdite più cospicue mantenendo comunque una certa lucidità.
Ma diamo uno sguardo ai pro e ai contro dell’utilizzo di tale strategia.
PRO
Protegge i mindset più fragili
Uno degli aspetti più difficili nel poker è quello di accettare le perdite. Ci sono giocatori più sensibili di altri agli swing negativi e per questi uno stop loss è senza ombra di dubbio una decisione saggia.
Prendersi una pausa forzata aiuta anche a riflettere e ritrovare la calma prima di continuare a giocare.
Limita i danni del tilt
Lo stop loss è una buona scelta anche per quei giocatori più vulnerabili al tilt esplosivo. In questo modo, anche se si dovesse perdere la calma, i danni saranno piuttosto limitati. Sempre ammesso che una volta raggiunto quello stato si sia davvero in grado di fermarsi.
CONTRO
Non è una cura per la varianza
Purtroppo i benefici di una pausa in seguito ad una brutta batosta si limitano al mindset. Chiudere la sessione dopo qualche stack perso non riduce infatti la varianza: questa sarà sempre lì ad aspettare anche quando si riprenderà a giocare. Se si subirà un downswing di 20 buy-ins giocando correttamente, questo rimarrà tale indipendentemente dal numero di sessioni in cui si cerca di spezzettare il proprio gioco.
Limita di molto il volume di gioco
I downswing sono davvero comuni nel poker e se si utilizza uno stop loss di bassa entità capiterà di raggiungerlo piuttosto spesso. Non è questione di capacità: anche i giocatori più vincenti hanno swing di 3 o 4 buy-ins con una certa frequenza.
Utilizzare uno stop loss penalizza quindi il volume, in quanto si prenderanno pause “impreviste” nelle quali si sarebbe potuto giocare profittevolmente.
Va detto che non giocare è sempre meglio di giocare male, pertanto in caso di gravi lacune a livello di mindset gli stop loss sono uno strumento utilissimo e dovrebbero essere sempre usati. Si tratta comunque di una soluzione temporanea ed è importante imparare a distaccarsi dai propri risultati il prima possibile.