
I giocatori che non riescono a sfondare nel mondo del poker hanno di frequente tratti in comune. Questi “leak” spesso non vengono nemmeno riconosciuti come tali e divenirne consapevoli il prima possibile è il modo migliore per risolverli prima che sia troppo tardi. Vediamone alcuni.
1. Mancanza o eccesso di autocritica
Non è facile ammettere i propri errori, specie in un gioco come quello del poker in cui è difficile avere un riscontro diretto e veloce sulla qualità delle proprie decisioni.
La varianza in ciò non aiuta: un errore potrebbe metterci diverso tempo prima di rivelarsi tale, o al contrario una giocata profittevole può fallire diverse volte per puro caso.
È importante non vergognarsi dei propri errori ed ammettere la possibilità di stare sbagliando qualcosa. In caso contrario è inevitabile giungere ad un punto di stagnazione e la disfatta al tavolo è solo questione di tempo.
Il modo migliore di sovvenire a questo problema è quello di confrontarsi il più possibile con altri giocatori, ma farlo in modo molto aperto e recettivo senza rifiutare nessuna idea a priori. Solo in questo modo è possibile essere più oggettivi con sè stessi e innescare un cambiamento.
Anche un eccesso di autocritica può essere dannoso. In un gioco come il poker non è raro dubitare di sè stessi ma non dovrebbe capitare ogni volta in cui si perde un piatto.
2. Ego
Tutti quanti hanno ne hanno uno e in molte circostanze è giusto così. Il poker purtroppo non è una di queste e si dovrebbe anzi lavorare per tenerlo in disparte quando ci si siede al tavolo verde.
Quando il proprio ego emerge le proprie emozioni prendono il sopravvento e quando ciò accade non è possibile ragionare con lucidità.
Per esprimere un buon poker è necessario essere freddi, in modo da prendere le decisioni migliori senza lasciarsi sopraffare dalle sensazioni del momento.
3. Mancanza di disciplina
Il poker, per essere svolto in modo profittevole sul lungo periodo, richiede molta disciplina.
Disciplina nel sedersi ai limiti che ci si possono permettere, ma anche nell’alzarsi quando la giornata sta andando nel modo storto e si è persa la calma.
Se si vuole trasformare il poker in una vera e propria entrata fissa è anche necessario forzarsi nel mettere insieme abbastanza volume da battere la varianza. Questo può voler dire rinunciare a qualcosa che piace o ad un po’ di relax.
4. Mancanza di oggettività
Se si chiede ad un giocatore di poker di dare un voto alla propria fortuna, quasi sempre le darà un voto insufficiente o comunque scarso.
Ovviamente non è sempre così e questa mancanza di oggettività può risultare molto dannosa. Non soltanto si rischia di negligere i miglioramenti che si potrebbero fare ma si danneggia anche il proprio mindset. Non è facile dare il meglio di sè e affrontare il poker con serenità se si pensa di essere sempre sfortunati.
Se quando si perde è sempre colpa della sfortuna, si potrebbe ammettere un po’ di fortuna quando si vince.
5. Non lavorare sul proprio gioco
Quando il poker piace è facile voler giocare il più possibile, ma parte del proprio tempo dovrebbe essere dedicata allo studio. Non sarà divertente o emozionante quanto giocare, ma è essenziale se si vuole migliorare il proprio valore atteso al tavolo.
Molti giocatori stagnano allo stesso limite per diverso tempo a causa di questo: non dedicano abbastanza tempo allo studio, o sono semplicemente troppo pigri per farlo.
Se il poker è solo un hobby questo non è un grande problema, ma lo è se si vuole stare un passo avanti ai propri avversari e aumentare il proprio profitto.
Esistono molti modi con cui si può migliorare il proprio gioco: libri, forum, video, coaching e quant’altro. Al giorno d’oggi il materiale riguardo l’argomento abbonda quindi non ci sono proprio scuse.
Il poker, se fatto in modo serio, è un’attività che richiede un impegno a 360°: solo così sarà possibile avere successo in mezzo ad una competizione così abbondante.