
Nel poker online I micro-limiti sono un mondo a sè stante, in cui è necessario prendere alcuni accorgimenti per massimizzare il proprio profitto. Un utilizzo frequente della thin value bet è molto importante, vediamo in che modo implementarla.
Value, bluff e thin value
In alcune situazioni è piuttosto intuitivo capire di dover fare una puntata.
Se al river si ha il nuts ad esempio, una puntata per valore è difficilmente un errore. Al contrario, se si avesse un progetto bucato è chiaro che l’unico modo per poter vincere il piatto è puntare in bluff.
La situazione non è però sempre così ovvia. Esistono “zone grigie”, in cui la propria mano batte diverse mani del range del proprio avversario ma è a sua volta battuta da tante altre. Ne sono un esempio le top pair senza kicker o le mid pairs. Quando si decide di puntare una mano di questo tipo, si sta effettuando una thin value bet. Se il proprio avversario dovesse fare call a volte si vincerà e a volte si perderà, mentre in caso di raise sarà necessario compiere una decisione difficile.
Un esempio
Cash Game 6-max, NL100
UTG – OPPO 1 – (11€)
MP – OPPO 2 – (8.80€)
CO – Hero – (10€)
BTN – OPPO 3 – (11.20€)
SB – OPPO 4 – (15€)
BB – Villain – (7.80€)
Hero ha AsTs, Villain è un giocatore occasionale
**Preflop**
UTG folds, MP folds, Hero raises 0.30€, BTN folds, SB folds, Villain calls 0.20€ (POT: 0.65€)
**Flop**
KsTd8d
Villain checks, Hero bets 0.40€, Villain calls 0.40€ (POT: 1.45€)
**Turn**
5s
Villain checks, Hero bets 1.10€, Villain calls 1.10€ (POT: 3.65€)
**River**
2c
Villain checks, Hero… ?
La decisione di Hero sul river dipende in gran parte dalla percezione che ha di Villain. In questo caso si tratta di un giocatore occasionale, che pertanto giocherà in modo piuttosto prevedibile e probabilmente con un atteggiamento passivo.
Con queste premesse, una puntata da parte di Hero su questo river sembra una valida opzione.
È infatti improbabile che questo avversario decida di effettuare un bluff in check/raise sul river o che trasformi in bluff una mano di basso valore, pertanto il rischio di dover foldare la mano migliore è quasi del tutto inesistente. In caso di check/raise si può fare fold a cuor leggero, senza preoccuparsi di venire bluffati.
Inoltre sono presenti diversi progetti bucati e se Villain dovesse essere un giocatore curioso, potrebbe decidere di chiamare con un range più largo del solito.
Con una mano come AT si tratta a tutti gli effetti di una thin value bet, che verrà chiamata qualche volta da mani migliori (come i K), ma molto spesso anche da mani peggiori (le varie coppie).
La size di puntata
A seconda del proprio avversario e della propria immagine si possono utilizzare diverse size di puntata.
Contro gli avversari più passivi, una bet piccola di metà piatto o anche meno può essere l’ideale. Offrire un buon prezzo al proprio avversario è il modo più semplice di allargare il suo range di call. Giocatori di questo tipo non pensano quasi mai alla possibilità di trasformare in bluff le proprie mani più deboli e potrebbero farsi ingolosire da uno showdown economico.
Se il proprio avversario è aggressivo ci si possono aspettare diversi raise su una puntata debole ed è quindi sconsigliato a meno che il proprio obbiettivo non sia proprio quello di indurlo al bluff.
Contro avversari capaci utilizzare una size importante potrebbe essere l’ideale. Lo scopo di una bet grossa con una mano media è quello di apparire polarizzati quando in realtà non lo si è, punendo così i bluffcathcers peggiori.
Come si può facilmente immaginare le thin value bet danno il massimo nei field passivi ed è per questo che sono così efficaci ai micro-limiti. L’importante è non avere paura di puntare con molte delle proprie mani medio/forti e non abbattersi se lo showdown dovesse essere sfavorevole. Ciò che conta è sempre il valore atteso sul lungo periodo.