FALSI MITI SUL POKER

Il poker è un gioco molto complesso e la percezione che abbiamo di esso è spesso distorta. Ecco una lista dei “falsi miti” più diffusi nel mondo del poker, online e non.

1. “Perdo perchè i miei avversari non capiscono le mie giocate”
Quando un giocatore si lamenta delle proprie perdite, questa è una delle frasi più sentite. Ma si può davvero biasimare qualcun altro per il proprio insuccesso?

Una delle skill più importanti per un giocatore di poker è quella di riuscire ad immedesimarsi nei propri avversari e capire come ragionino. Se un bluff fallisce e si riceve call da una mano che ci si aspettava foldasse, la colpa è da affibiare solo a sè stessi per avere sovrastimato il proprio avversario.

Un errore comune è anche quello di pensare di poter fare meglio ad un livello più alto, dove ci sono meno giocatori occasionali e le puntate sono rispettate di più. In realtà contro giocatori più capaci il proprio valore atteso è destinato a scendere e anche il fatto che foldino di più è tutto da verificare: al giorno d’oggi i giocatori degli high stakes foldano molto poco.

Se le cose non vanno bene è importante cercare di migliorarsi, senza dare la colpa dei propri problemi a qualcun altro.

2. Il segreto per vincere è fare grossi bluff
Per questo falso mito c’è da ringraziare il poker televisivo, nel quale vengono enfatizzate solo le mani più eclatanti.

Il bluff è senza ombra di dubbio una parte importante del gioco, ma anche prendere il massimo valore è un’arte da apprendere.

Soprattutto ai microlimiti è importante non lasciarsi trascinare dalla voglia di bluffare e concentrarsi molto di più sul farsi pagare dalle mani peggiori. Farlo in modo corretto ha un impatto enorme sul proprio win rate ed è meglio lasciare il “poker spettacolo” ai palinsesti televisivi.

3. Il giocatore più forte vince sempre
Sul lungo periodo, solitamente sì. Purtroppo questo è davvero molto lungo, più di quanto un giocatore alle prime armi si aspetti.

Il poker è un gioco a varianza estremamente elevata e non è così raro per un giocatore vincente avere downswings della durata di diverse migliaia di mani. Allo stesso modo un giocatore con valore atteso negativo potrebbe avere diversi upswings.

I periodi di perdita possono quindi essere piuttosto lunghi dal punto di vista temporale, soprattutto nel poker dal vivo in cui si riescono a giocare soltanto poche decine di mani all’ora.

Questo fa sì che una delle qualità più importanti per avere successo nel poker sia la lungimiranza, grazie alla quale è possibile sorvolare sui risultati del breve periodo. Un giocatore non si misura dai suoi risultati a breve termine.

4. Il poker online è truccato
Da quando esiste il poker online questo è uno dei dubbi più diffusi, specie tra chi ha accumulato diverse esperienze dal vivo.

È vero che in una sessione tipica di poker online si subiscono in media più scoppi e coolers imparabili, ma non si tratta del server truccato: si giocano molte più mani.

Nel poker live si giocano in media dalle 20 alle 30 mani all’ora, mentre online dalle 80 alle 100 su ogni singolo tavolo. Non è difficile capire perchè si abbia l’impressione di vedere così tante mani “strane”.

Sia ben chiaro: esistono alcune piattaforme minori offshore in cui i controlli sono pressochè inesistenti e su cui si dovrebbe giocare soltanto a proprio rischio e pericolo, ma non è questo il caso delle piattaforme .it .

In Italia il gioco online è regolamentato e ogni poker room deve sottostare a periodici controlli da parte di AAMS, che si fa garante della correttezza del gioco.

Inoltre il poker online è un business in grado di fruttare cifre da capogiro senza alcun bisogno di brogli e nessuna piattaforma rinomata metterebbe a repentaglio la propria immagine con simili sotterfugi.

Questi sono solo alcuni dei principali miti che circolano sul poker, ma ne esistono tanti altri. La nostra mente è fatta così: cerchiamo sempre di dare la spiegazione più semplice a ciò che non comprendiamo appieno. Informarsi ed analizzare i fatti con lucidità è il modo migliore per non cascare in queste false credenze.

 

Seguici