ERRORI COMUNI SUI BOARD CONNESSI

Sui board connessi le variabili si moltiplicano e per questo le decisioni si fanno più complesse.  Vediamo quali sono gli errori più frequenti e come evitarli.

1. Fare slowplay contro avversari passivi
Quando si ha un punto molto forte, la tentazione di fare slowplay e giocare in modo “tricky” è sempre alta. Sebbene contro alcuni giocatori particolarmente aggressivi non sia una scelta terribile, contro quelli più passivi è da evitare del tutto.

Questi avversari non puntano mai abbastanza e non sarà certo un check su un board difficile a fargli cambiare idea. In questi casi, lo slowplay è soltanto il modo più semplice di perdere valore.

Ma non finiscono qui i problemi.

I board connessi sono per loro natura dinamici e la forza relativa delle mani in gioco può modificarsi su ogni strada. Un giocatore passivo potrebbe essere disposto a pagare una puntata sul flop, ma non farlo al turn o al river se dovessero scendere scary cards.

2. Effettuare troppe continuation bets
Molti giocatori riconoscono l’efficacia della continuation bet e per questo motivo tendono ad utilizzarla spesso.

Questo potrebbe non essere un problema sui board più disconnessi e difficili da legare, ma lo diventa sui board connessi e ricchi di progetti.

Infatti anche un giocatore alle prime armi e solitamente timido avrà abbastanza spesso qualcosa con cui continuare, rendendo i bluff senza equity troppo marginali.

Quando si effettua una continuation bet su un board connesso, è bene assicurarsi di avere almeno un backdoor e qualche chance di continuare al turn. Non c’è problema nel fare check/fold quando si è mancato completamente il board.

3. Sovrastimare le odds implicite
È facile cercare scuse per non foldare un progetto e quella delle Implied Odds (IO) è forse la più utilizzata.

Quando si calcolano le odds implicite non è sufficiente chiedersi quante chips abbia il proprio avversario, ma è necessario essere più minuziosi. Si è in posizione? Si tratta di un progetto ovvio o abbastanza nascosto? Quali sono le tendenze del proprio avversario? Sono tutte domande molto importanti quando si valuta un call.

Un progetto di scala bilaterale, giocato in posizione contro un avversario aggressivo è senza dubbio interessante. Non si può dire lo stesso di un progetto a colore, fuori posizione contro un giocatore passivo. Nonostante l’equity dei due sia simile, le Implied Odds sono molto più alte nel primo caso.

Se le proprie IO sono basse il call non è un’opzione valida e si dovrebbe propendere per il fold o per un’azione più aggressiva.

4. Non sfruttare abbastanza le scary cards
La questione scary cards sui board connessi è piuttosto complessa. È importante non focalizzarsi troppo sulla mano che effettivamente si ha, ma piuttosto sul range dell’avversario e sul proprio percepito.

Una delle trappole più comuni da evitare nel poker è la “sindrome del cecchino”. Chi ne è afflitto ha sempre un atteggiamento pessimista e si focalizza sulla peggiore delle ipotesi. I giocatori di questo tipo si spaventano molto quando si chiude un progetto e tendono a rinunciare troppo spesso al piatto.

In realtà un progetto che si chiude è di solito una scary card per entrambi i giocatori e chi prende l’iniziativa ha le migliori chance di vincere il piatto, ammesso che la sua giocata sia coerente con un punto forte.

I board connessi sono i più difficili da giocare, ma è qui che i giocatori più forti riescono a brillare e a fare valere la propria edge. Riconoscere questi errori comuni è il primo passo per migliorare il proprio gioco in queste scomode situazioni.

 

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