
Molti giocatori alle prime armi hanno la tendenza a non dare troppo peso alla dimensione delle puntate, quando in realtà queste sono un fattore determinante per il successo di un giocatore. Ecco alcune linee guida.
IL PREFLOP
Fasi iniziali
Nei primi livelli di un MTT la size di apertura dovrebbe variare a seconda del proprio stile di gioco.
I giocatori più tight farebbero bene ad utilizzare size corpose per ogni apertura, spingendosi anche a 4 o 5 bui.
Uno stile di gioco di questo tipo non teme i controrilanci e ha ogni interesse a creare piatti grossi sin dal preflop.
Uno stile di gioco di questo tipo non teme i controrilanci e ha ogni interesse a creare piatti grossi sin dal preflop.
Al contrario, i giocatori più aperti dovrebbero limitare le proprie size di apertura, in genere non spingendosi oltre i 3 bui e alle volte anche meno. Una size di questo tipo tiene il piatto basso nel preflop e consente di perdere meno quelle volte in cui si subirà un controrilancio e non si avrà una mano abbastanza forte per continuare. Inoltre, consente di vedere molti flop in modo economico.
Se ci dovessero essere dei limpers, è bene alzare di poco le proprie size di apertura.
Fasi finali
Durante il torneo gli stack effettivi tenderanno ad abbassarsi e di conseguenza dovrebbero farlo anche le size di apertura.
Durante il torneo gli stack effettivi tenderanno ad abbassarsi e di conseguenza dovrebbero farlo anche le size di apertura.
Nelle fasi finali di un MTT non ci sono grossi motivi per effettuare aperture maggiori ai 2 bui. A questo punto del torneo infatti gli stack medi in gioco iniziano ad essere così bassi che i giocatori potrebbero mettere a rischio il proprio stack anche a fronte di aperture minime.
Effettuare un rilancio preflop x2 potrebbe quindi fare risparmiare quelle volte in cui non si ha una mano abbastanza forte e si desidera rinunciare al piatto.
Effettuare un rilancio preflop x2 potrebbe quindi fare risparmiare quelle volte in cui non si ha una mano abbastanza forte e si desidera rinunciare al piatto.
I limp sono molto più rari nelle fasi avanzate di un MTT, ma in tal caso le isolation play contro un limp non dovranno avere una size esagerata.
IL POSTFLOP
Fasi iniziali
Nelle fasi iniziali di un MTT gli stack sono ancora profondi e vi è una discreta libertà di manovra anche nel postflop. Questo si traduce in altrettanta libertà nella scelta delle proprie size di puntata e si dovrebbero considerare diversi fattori, tra cui i principali sono:
- il tipo di board
- il proprio avversario
Fasi iniziali
Nelle fasi iniziali di un MTT gli stack sono ancora profondi e vi è una discreta libertà di manovra anche nel postflop. Questo si traduce in altrettanta libertà nella scelta delle proprie size di puntata e si dovrebbero considerare diversi fattori, tra cui i principali sono:
- il tipo di board
- il proprio avversario
E' preferibile puntare più grosso sui board dinamici che presentano molti progetti e puntare size più basse su quei board statici che non prevedono grosse sorprese tra turn e river. Una linea generale è quella di puntare dai 2/3 ai 3/4 pot sui primi e intorno a 1/2 pot sui secondi.
L'avversario è altrettanto importante: contro giocatori che foldano poco è possibile puntare con size molto grandi quando si vuole estrarre valore, anche un’overbet se si pensa di ricevere degli hero-calls.
Contro avversari timidi invece una puntata bassa potrebbe essere più che sufficiente per aggiudicarsi il piatto.
Contro avversari timidi invece una puntata bassa potrebbe essere più che sufficiente per aggiudicarsi il piatto.
Fasi finali
Come per le size di apertura nel preflop, anche quelle del postflop risentono degli stack effettivi più bassi tipici della fase finale di un MTT.
Come per le size di apertura nel preflop, anche quelle del postflop risentono degli stack effettivi più bassi tipici della fase finale di un MTT.
Molto spesso infatti gli stack sono tali per cui non è nemmeno necessario puntare su tutte le strade per arrivare ai resti: di solito c’è margine per giocarne solo una o due.
Le puntate, anche se molto basse, applicano una pressione elevata agli avversari, così una puntata pari a 1/2 pot può ottenere lo stesso effetto di una puntata più grossa. Alle volte è possibile puntare anche meno per ottenere l’effetto desiderato.
Al contrario una puntata grossa non ha troppi meriti: non è necessario investire una porzione così grande del proprio stack in bluff e si rischia di far foldare gli avversari quando si sta puntando per valore.
Al contrario una puntata grossa non ha troppi meriti: non è necessario investire una porzione così grande del proprio stack in bluff e si rischia di far foldare gli avversari quando si sta puntando per valore.
Il più grande concetto che si ricava dalla dimensione delle puntate è la dinamicità: capire l'avversario, capire il tavolo, applicare modifiche strategiche in base alla struttura del torneo in rapporto agli stack in gioco. Una buona strategia di puntate durante tutto l’arco di un torneo può migliorare in modo considerevole i propri risultati.
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