Doug Polk hand analysis: Tom Dwan contro Phil Ivey, probabilmente il miglior bluff della storia! Quando si parla di mostri sacri come Tom Dwan o Phil Ivey, sebbene negli ultimi anni non siano più sotto la luce dei riflettori, rimane comunque una sensazione di profondo rispetto per quanto entrambi sono stati capaci di fare nelle rispettive carriere.

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  Soul owning direbbero negli States, letteralmente possedere l'anima. Con questa espressione si intende la capacità di porsi esattamente un livello di pensiero sopra il nostro avversario, in modo da indurlo a fare esattamente ciò che vogliamo. 

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Per chi vuole frequentare un casinò esclusivo e di lusso a Londra, il Les Ambassadeurs Club è certamente una delle migliori opzioni. Questa casa da gioco venne inaugurata nel 19esimo secolo, per far divertire coi classici giochi d'azzardo la ricca aristocrazia britannica. La riapertura è avvenuta nel 1991 e da allora questo Club, grazie alla costante presenza specialmente di giocatori orientali, riesce a far entrare nelle casse della proprietà un profit annuale da capogiro. Per concedersi una partita nelle lussuose e tranquille sale del Les Ambassadeurs, comunque, è necessario essere soci e corrispondere una quota annuale di 25.000 sterline per farvi parte. Adesso torniamo leggermente indietro nel tempo, al gennaio 2015. Una principessa, probabilmente indiana, vinse tantissimo alla roulette e lasciò per lo staff una mancia di un milione di sterline. Il 20% della stessa – come da regolamento interno – è rimasta al casinò, mentre il restante 80% è stato suddiviso tra tutti i dipendenti: £34.000 ciascuno, soldi versati nell'arco di un anno per non crear loro problemi fiscali. Chiaramente il livello dei dealer e dei croupier è molto alto, si allenano costantemente per assecondare le esigenze di qualsiasi tipo di cliente. Sono piuttosto abituati, quindi, a ricevere mance cospicue. Un altro dato curioso è quello relativo, appunto, agli utili del Les Ambassadeurs: nonostante il casinò, talvolta, subisca delle 'sconfitte' pesanti, ogni anno il profit varia dai 10 ai 20 milioni di sterline, a seconda della varianza.

L'anno d'oro dell'enfant prodige tedesco è stato celebrato, a ragione, su qualsiasi media pokeristico in giro per il globo. Sulle nostre pagine abbiamo dedicato più di un articolo al buon Fedor, senza mai addentrarci nello specifico.

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  Le WSOP 2016,  terminate da alcune settimane, verranno ricordate per diversi motivi, in primis per esser state una delle edizioni più riuscite dell'ultimo decennio. Ma non solo, come dimenticare infatti le side-bet astronomiche che hanno spinto Jason Mercier a vincere due braccialetti (e mezzo...), le stesse capaci di motivare al punto giusto il piccolo genio delle due carte: Fedor Holz, autore di una dieci giorni da sogno all'Aria. 

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