Quando parliamo di Nicklas Bendtner, ci riferiamo sempre a un personaggio particolarmente bizzarro e colorito. Del resto, in una carriera da calciatore in cui è sceso in campo per ben quindici anni e ha cambiato diverse maglie, tra le quali spiccano quelle di Juventus e Arsenal, il centravanti danese non è quasi mai riuscito a segnalarsi per qualcosa di positivo sul rettangolo di gioco. Decisamente più vivace la sua vita fuori dal campo, dove si è spesso fatto notare e non sempre con atteggiamenti educativi.

Non sembra riuscire a chiudersi uno dei casi giudiziari più importanti e scabrosi della storia recente del poker. Stiamo parlando della diatriba che vede come protagonista principale Mike Postle. Il giocatore occasionale di cash game ha messo a segno una partita molto vicina alla perfezione, al tavolo della Stones Gambling Hall di Sacramento. Sappiamo già tutto per filo e per segno su come sono andate le cose, fin dai primi tentativi di far notare l’imbroglio di Postle.

Quella relativa a Mike Sexton è senza ombra di dubbio la perdita più dolorosa per il mondo del poker in questo 2020, già abbastanza complicato per le vicende che tutti noi conosciamo. La scomparsa del noto anchorman e telecronista, voce per tanti anni del World Poker Tour, ha lasciato il segno in tutti i giocatori ma anche nei semplici appassionati del gioco. E non sono mancate in questi giorni le testimonianze da parte di alcuni players.

Finora, qualsiasi persona appassionata di poker aveva un solo modo per scoprire qualcosa di più sui giocatori. Bastava digitare l’indirizzo per il sito di Hendon Mob, inserire il nome e il cognome del giocatore in questione, per scoprire qualsiasi cosa. In particolare i suoi risultati nei tornei di poker riconosciuti dalla piattaforma, entrata a far parte della grande famiglia di Global Poker Index. Tuttavia, proprio questo aspetto legato al solo poker live è sempre stato visto come un fattore penalizzante.